Il Benfica, alla luce di quanto creato e costruito nella gara d'andata, forse non avrebbe meritato di vincere il primo round degli ottavi di finale di Champions League contro il Borussia Dortmund. La squadra di Rui Vitoria, però, oltre ad essere un pochino fortunata, ha avuto il merito di colpire in maniera glaciale i tedeschi, spreconi e quasi pronti a specchiarsi troppo nelle proprie qualità a livello di manovra offensiva.

Proteggere il gol del vantaggio o andare alla ricerca di una rete in trasferta che sarebbe pesantissima e potrebbe mettere ulteriore pressione sul Dortmund? Rui Vitoria in conferenza stampa non sembra avere dubbi su questo argomento: "Ora c'è una conoscenza più profonda e più accurata rispetto all'andata, suppongo che ci sia un approccio diverso adesso. Non ci sono match uguali, perché prima era 0-0 e ora si parte da 1-0. Una partita così è una storia di vita, con sfumature diverse. Sappiamo che ci troveremo ad affrontare una buona squadra, ma noi crediamo nel nostro valore. Con qualsiasi avversario, anche se è di questa portata, l'obiettivo è quello di vincere. Il Dortmund  ovviamente richiede molte precauzioni. Questo però non invalida le opportunità che possiamo avere, noi vogliamo segnare."

Il tecnico portoghese poi si concentra sulla fortuna che avrebbe accompagnato la sua squadra in più di un'occasione fino a questo punto del torneo: "Abbiamo fatto bene il nostro compito fino a questo momento e sappiamo che ci sono cose da correggere. Ora questa nostra fortuna ... abbiamo fatto otto vittorie in 17 partite in Champions League da quando siamo arrivati. Questi sono gli aspetti positivi per il calcio portoghese che meritano di essere messi in evidenza. Tutte le squadre dipendono dal fattore fortuna per raggiungere una finale europea." Ultima considerazione sull'ambiente infuocato che promette il Signal Induna Park di Dortmund: "Sarà un ambiente in cui ci piace giocare. Siamo abituati a questi tipi di stadi. Siamo abituati a questo al Da Luz. Siamo stati insieme per qualche tempo e hanno anche qui giocatori abituati a queste esperienze nei club e le squadre. Sul loro ingresso in campo se partiranno forte saremo bravi a dover capire loro che ci siamo anche noi in campo."