Continuano gli stage della Nazionale di Ventura, con i ragazzi chiamati dal CT per una due giorni di lavoro tutti insieme a Coverciano che permetterà allo staff tecnico di vedere con i propri occhi quei profili giovani tenuti sotto costante osservazione nel corso di queste settimane di campionato. A seguire i lavori della Nazionale, ovviamente anche Lele Oriali, sempre al fianco degli Azzurri oramai da qualche anno.
Oriali che ha parlato con i giornalisti presenti a Coverciano, iniziando da un giudizio su questi stage fortemente voluti da Ventura e alla fine accettati anche dai club di Serie A: "Rispetto al primo stage abbiamo già notato dei grossi miglioramenti e di questa cosa siamo soddisfatti: l'esempio di Gagliardini è lampante. Qualcuno aveva storto il naso alla prima chiamata ma ora tutti stanno vedendo le sue qualità e cosa sta facendo. Berardi? A novembre aveva un infortunio serio, altrimenti avrebbe già lavorato con noi." Chi non c'è anche questa volta e probabilmente continuerà a non vestire la maglia azzurra è Mario Balotelli, di cui Oriali parla così: "Balotelli? Mario l'ho sentito, ma al momento in agenda non c'e' alcun incontro. L'espulsione subito contro il Lorient? Da sempre qui c'è un codice etico, poche regole ben precise da rispettare, che poi sono anche quelle che esistono nei club. Per Mario, come già detto, avere o no la possibilità di tornare qui dipende solo da lui." Chiusa per Pellè: "Pellé? Mi è dispiaciuto ma come detto esistono delle regole. Da allora non l'abbiamo più sentito, ora però concentriamoci su questo stage."
Insomma, fra Balotelli e Pellè sembra essere il primo quello con qualche speranza di rientrare nel giro Azzurro, anche se come specificato da Oriali dipenderà molto da lui. Proprio come accaduto per tutto il corso di una carriera che a 27 anni è già ricca di rimpianti e occasioni sprecate. Più complicata la posizione di Pellè: oltre al diverbio con Ventura che portò al suo allontanamento dal ritiro della Nazionale c'è ancora la questione del suo essersi trasferito in un campionato dalla competitività relativa come quello cinese. Stipendio esagerato, ma che potrebbe non bastare per tornare ad indossare l'Azzurro dell'Italia. Anche perché alle sue spalle non mancano i giovani centravanti che sgomitano per chiedere più spazio e una chance.