Nel 1971, negli Stati Uniti, veniva trasmessa per la prima volta in televisione una serie chiamata "Attenti a quei due" che ebbe poco successo nel paese a stelle e strisce ma in Europa fece il botto. Esattamente 46 anni dopo il botto lo sta facendo un'altra coppia dal gol facile e dai numeri mostruosi: Leo Messi e Luis Suarez. In quel di Madrid, i due hanno estratto il coniglio dal proprio cilindro permettendo ai Blaugrana di espugnare il Calderon, avvicinandosi alla finale di Coppa Del Re.

E' proprio il caso di dire "Attenti a quei due" perchè nelle ultime 12 partite, i due, hanno realizzato 22 gol, mentre in stagione il bottino sale a 52 (30 per Messi e 22 per Suarez), facendo della MS la coppia più prolifica in Europa. La legge è uguale per tutti ed anche l'Atletico di Simeone si è dovuto inchinare, senza tuttavia arrendersi, perchè il 7 febbraio c'è il ritorno al Camp Nou e si sa che con i Colchoneros non è mai detta l'ultima parola. Detto questo, andiamo a vedere come si è sviluppato il match di ieri sera sul versante azulgrana.

Luis Enrique, dopo la prestazione horror contro il Betis, non cambia modulo ma cambia gli interpreti, con Umtiti a far coppia con Piquè in difesa, mentre a centrocampo spazio a Mascherano in regia, con Andrè Gomes e Rakitic mezzali robuste per la lotta a centrocampo. Il piglio degli uomini di Lucho è diverso, deve esserlo per forza perchè bastano solo sette minuti a Luis Suarez per entrare nel tabellino dei marcatori con una cavalcata pazzesca in cui l'uruguaiano brucia Savic in velocità e batte Moyà con un esterno destro a fil di palo. Il gol in avvio è una mazzata per gli uomini di Simeone che non riescono a coprire le distanze tra i reparti, lasciando il più delle volte le fasce scoperte. In queste condizioni il Barcellona va a nozze.

Va a nozze anche Luis Enrique perchè Mascherano in quella posizione non sbaglia nulla, imposta con sufficienza e recupera una quantità incalcolabile di palloni, così come Umtiti, il vero e proprio talismano del Barcellona, che con lui in campo ha vinto 10 partite su 10 in Liga. I Colchoneros si spaccano già nella metà del primo tempo ed ecco che l'altro, Messi, estrae il suo coniglio dal cilindro scaricando un missile terra-aria, dai venti metri, che si insacca nel sette. 

Il Barca però, ci ha abituato da sempre a giocare alcune delle sue partite con due facce diverse. Nella ripresa gli uomini di Lucho escono con la faccia appagata, quelli di Simeone con la bava alla bocca ed ecco che i Colchoneros accorciano le distanze da calcio piazzato con un tap-in di Griezmann di testa sotto porta. Il gol fa tornare sulla terra gli azulgrana che provano a sfruttare gli spazi lasciati dall'Atletico, ma non capitalizzano nel momento clou. Neymar spara alto da due metri, dimostrando che quest'anno la sua lucidità sotto porta non è quella degli anni migliori. Di lucidità ne ha da vendere Messi che poco prima pennella su punizione ma Moya, aiutato dalla traversa, salva il Cholo e tutto il suo popolo.

Al contrario di Siviglia, la scorsa settimana, Luis Enrique cambia solo le due mezzali per inserire Rafinha e Denis Suarez, cambio intelligente perchè mirato a giocare in contropiede, con Mascherano che si abbassa nell'ultimo quarto d'ora formando una sorta di difesa a cinque che regge fino alla fine, nonostante qualche brivido portato da Gameiro e Torres. Il fischio finale sancisce la vittoria del Barcellona, una vittoria che vale doppio vista l'importanza del match. Un Barcellona a due facce ma ben diverso da quello visto a Siviglia e, quando ci sono quei due che fanno cose impossibili, si può star tranquilli. Adesso testa al Bilbao per dare una senso alla Liga e poi il 7 Febbraio la resa dei conti al Camp Nou.