Sono state approvate a Nyon dal comitato esecutivo Uefa le modifiche alla Champions League. Tutte le novità ratificate oggi saranno valide a partire dall'annata 2018/2019 per una durata di tre anni, fino al 2021/2022. Le novità sostanziali sono due: gli orari di gioco e le squadre partecipanti al più importante torneo per club del mondo.
Gli orari
La prima novità riguarda gli orari di gioco dei match di Champions: si passerà dal giocare tutte le partite di contemporanea al giocarle in due spezzoni, come l'Europa League. Infatti, a partire dal 2018 le partite saranno divise tra le 19 e le 21: nella prima tranche si dipusteranno due match, mentre i restanti sei nella seconda fascia oraria. Questa divisione è stata fatta per permettere ai tifosi di potersi gustare due match di coppa nella stessa serata senza fare i salti mortali su più schermi. Ovviamente chi ne guadagna sono le televisioni che con questo spacchettamento possono coprire più fasce orarie ed indirizzare meglio l'audience.
Le squadre
Come detto, le modifiche riguardano anche i team partecipanti. Sempre a partire dal 2018 le prime quattro nazioni del ranking Uefa avranno il diritto di schierare la prima, la seconda, la terza e la quarta classificata del campionato direttamente alla fase a gironi, saltando così i preliminari. Accederà allo stage group anche la vincitrice della Europa League. Questo si traduce in un vantaggio per l'Italia, che dopo svariati anni tornerà a schierare le quattro squadre nella coppa più importante d'Europa, con la possbilità quindi di alzare il livello del campionato grazie agli introiti della Coppa dalle grandi orecchie.
Altre novità
Le due novità illustrate sopra sono certamente le più importanti, ma non le uniche. Hanno subito dei ritocchi anche la modalità di distribuzione dei ricavi e la modalità di calcolo del ranking. Per quanto riguarda le questioni finanziarie è stato modificato il nuovo sistema di retribuzione che sarà basato sui soliti quattro pilastri (quota di partenza, risultati nella competizione, coefficienti per singoli club e market pool), ma cambierà nella distribuzione dei soldi che andrà a premiare maggiormente le prestazioni sportive rispetto al market pool. Per quanto riguarda il calcolo del ranking, la novità è che viene a cadere la quota di rappresentanza nazionale e quindi il coefficiente del club sarà calcolato esclusivamente in maniera individuale. Inoltre, influiranno nel ranking anche i successi passati nelle competizioni europee con una ponderazione del punteggio rispetto a cosa si è vinto (Champions League o Europa League).