L'Italia di Ventura ha iniziato a portare avanti un progetto tecnico di un certo tipo, diverso da quanto fatto anche nel recente passato. Il Ct azzurro ha deciso di iniziare un ricambio generazionale importante per riuscire a guardare anche più in là di Russia 2018, obiettivo primario e imprescindibile per una squadra quattro volte campione del mondo nella propria storia.

Ventura è stato ospite negli studi di Sky Sport 24 per una lunga intervista in cui sono stati toccati tantissimi temi. A partire dalla sua persona: "Non sono cambiato dopo sei mesi in azzurro, sono un allenatore, quando alleni la Nazionale dovresti essere un selezionatore, ma mi sento un allenatore consapevole delle difficoltà, ma anche carico. Abbiamo iniziato un percorso importante non solo verso il Mondiale, ma anche verso i prossimi europei e in generale per il futuro. Alcune situazioni non sono facili per motivi di tempo, ce n’è davvero pochissimo ed è un peccato. Ho cervato di capire cosa aveva lasciato l'Europeo: l' entusiasmo trasmesso dalla squadra di Conte, ma anche una squadra in su con gli anni."  Da qui la decisione di iniziare un altro percorso: "A parte Barzagli, Bonucci, Buffon, Chiellini e De Rossi serve iniziare un ricambio per aumentare competitività e per guardare al domani. Bisognava decidere cosa fare e ho scelto di iniziare quando per l’unica volta avremmo avuto quasi cinque giorni per preparare una partita, quella con il Lichtenstein. Da lì abbiamo iniziato con i giovani e devo dire che ho trovato grandissima professionalità da parte di tutti. Faremo altri tre-quattro stage con giocatori entusiasti e con potenzialità che bisogna far esprimere. Chi ha finito lo stage ha chiesto “quando ci rivediamo?” Abbiamo iniziato a smuovere una situazione ferma, con voglia di costruire. Non sarà facile, ma voglio seguire questa strada."

Arriva anche il momento del confronto con Antonio Conte: "Non si tratta di un fantasma. Chiunque fosse arrivato dopo un buon Europeo avrebbe dovuto scontrarsi con la figura e il lavoro di Conte. Quindi normale succedesse. Non è normale che qualsiasi domanda fosse “Conte diceva...”, i paragoni non sono simpatici, ma vanno accettati. Una volta fatti, però, bisogna voltare pagina. L' unica cosa che mi ha lasciato perplesso è il paragone fra Europeoe qualificazione, non penso sia corretto. C'è un diverso tempo per preparare gli impegni. Conte ha potuto fare l' allenatore di campo per 30-35 giorni e ha potuto impostare un certo lavoro. Sono soddisfatto comunque di quanto abbiamo fatto fino a questo momento. Approccio determinato anche contro squadre come il Lichtenstein. Io simile a Conte? Sono me stesso, abbiamo un legame indiretto che io arrivo dove lui ha appena finito di allenare. A parte questo ognuno deve trasmettere la concretezza delle proprie idee personali."

Si arriva poi a parlare del girone di qualificazione: "Se avessi il timore di non andare al Mondiale non avrei neanche iniziato. So che è difficile, non siamo teste di serie e questo ci deve far riflettere. Abbiamo davanti la Spagna, siamo a pari punti con loro, ma ci sono differenze di condizione con certe squadre a Settembre soprattutto, ecco perchè ho chiesto un anticipo del prossimo campionato. Potrebbe essere un vantaggio per noi, ma l’ho detto in punta di piedi." Inevitabile una domanda su Balotelli: "Balotelli deve stupire facendo quello che le sue potenzialità gli permetterebbero di fare. Il problema di fondo è che quando non puoi selezionare, ma hai l' obbligo di organizzare non è più un singolo con altri singoli, ma un singolo al servizio di una squadra. Questo è il problema di Balotelli. Si è sempre messo in discussione tutto il resto legato a Balotelli, non gli aspetti tecnici. Lui può scegliere se iniziare un certo tipo di percorso, le porte sono aperte per lui."