Una gigantesca boccata d'ossigeno. L'Argentina, dopo quattro partite, torna a vincere e lo fa battendo 3-0 la Colombia, grazie ad una prestazione sublime del suo capitano: Leo Messi. Una vittoria preziosa soprattutto per quanto riguarda la classifica che vede l'Argentina, al momento, in quinta posizione, posto utile per lo spareggio. Mancano ancora sei giornate, ma quella di questa notte può essere una vittoria spartiacque per l'Albiceleste. Ripercorriamo la notte di San Juan.
Bauza rischia la panchina dopo gli ultimi risultati e decide di schierare Pratto in attacco, lasciando in panchina gente del calibro di Higuain e Aguero, con il primo pesantemente criticato nella terra Albiceleste. Già dalle prima battute si vede che la squadra è diversa, perchè pressa a tutto campo. Un'impronta in netta antitesi rispetto a quella proposta di fronte alla Selecao. Fortuna vuole, per Bauza, che in campo ci sia il biondino con la numero 10 che, proprio al decimo minuto, deposita sotto l'incrocio una punizione magistrale. Passano minuti, pochi a dir la verità, e Messi regala un cioccolatino a Pratto (si, proprio lui) che fa 2-0 e chiude di fatto la partita. La Colombia sembra incapace di reagire e la coppia Mori-Otamendi sembra reggere per la prima volta. Banega detta bene i tempi di gioco, anche se tutti i palloni passano dai piedi sapienti di Messi.
Il canovaccio del match non cambia neanche nella ripresa, anzi l'Argentina si concede anche il lusso di palleggiare e creare situazioni anche abbastanza noiose dal punto di vista del gioco. Messi, ispiratissimo, spacca sempre in due la difesa, ma prima Pratto e poi Di Maria non riescono ad approfittare degli acuti del genio. I cambi non scuotono più di tanto la squadra, anzi uno scuote il pubblico, quando a dieci dal termine Bauza richiama Pratto per Higuain: fischi (ingenerosi) assordanti per lui. Messi conclude la sua serata idilliaca andando a pressare Murillo anche a cinque dal termine, gli strappa il pallone e lo serve a Di Maria che a porta vuota cala il tris che fa respirare aria pura a tutta l'Argentina. I minuti finali sono da passerella, con il Bicentenario che acclama Messi e, numeri alla mano, ha anche ragione: in queste qualificazioni, 6 partite nel girone per Messi e 12 punti per l'Argentina, una media di due a partita. Senza di lui il bottino recita 7 punti in 6 partite. A Marzo, il Cile, la salute del Diez per agganciare il mondiale di Russia.