La Grecia beffa la Bosnia, con un pari ottenuto a tempo scaduto, grazie a Tzavellas, che risponde al vantaggio iniziale dei bosniaci, su firma di Pjanic nel primo tempo. La Grecia va sotto nella prima frazione, palesando difficoltà in fase di impostazione, ma cresce nella ripresa, tuttavia, rischiando di subire il raddoppio. Alla fine Tzavellas fa esplodere il Karaiskakis Stadium, trovando un punto fondamentale per il prosieguo delle qualificazioni. Ellenici a dieci punti, in seconda piazza alle spalle del belgio, mentre la Bosnia insegue con sette punti.

Nel derby dei Balcani, gli ellenici vengono disposti in un 4-2-3-1, con Mitroglou principale terminale offensivo, spalleggiato da Fortounis al centro della trequarti, con gli esterni Mantalos e Stafylidis, mentre Maniatis e Samaris occupano la bassa mediana nel ruolo di double pivote. Con l’assenza di Manolas, il CT Skibbe si affida al duo centrale Sokratis e Papadopoulos, con Tzavellas e Torosidis terzini, davanti al numero uno dell’Udinese, Karnezis.
La Bosnia si schiera in un classico 4-4-2, con Pjanic in mediana, assieme al palermitano Jajalo, mentre un’altra conoscenza del nostro campionato, il centrocampista della Lazio, Lulic gioca esterno sinistro, con Hajrovic sul versante opposto, alle spalle del tandem d’attacco, formato dal romanista Dzeko e Ibisevic. Spahic e Zukanovic centrali, sulle fasce i terzini Vranjes e Kolasinac, davanti a Begovic.

Avvio piuttosto prudente per entrambe le formazioni, impegnate in una iniziale fase di studio, con gli ospiti più attivi rispetto alla Grecia, ispirati dal juventino Pjanic. Al quarto d’ora, Dzeko fa rabbrividire i presenti, involandosi verso la porta, ma attende troppo nella conclusione e si fa anticipare da Papastathopoulos, mentre al diciottesimo minuto Hajrovic trova una conclusione a giro da una posizione defilata, con la sfera che muore a fil di palo. A metà primo tempo, i bosniaci salgono di colpi, alzando il baricentro e trovano il gol al trentaduesimo minuto, con Pjanic, che trasforma una punizione dal limite, baciato dalla fortuna, con la palla che colpisce prima il palo e poi Karnezis. La Grecia prova timidamente a reagire, ma i bosniaci amministrano il risultato fino al recupero, tuttavia c’è tempo per l’unica grande occasione degli ellenici nel primo tempo, con Mitroglou, che spreca a tu per tu con Begovic, abile nel disinnescare la sua percussione da distanza ravvicinata, salvando l’uno a zero all’intervallo.

Nella ripresa, la Grecia si rende pericolosa al 55’, con Fortounis, che spara dal limite dell’area, mentre Begovic la devia sul palo, con un sospiro di sollievo per i bosniaci, tuttavia, gli ellenici non riescono a costruire occasioni concrete da gol, concedendo troppo alla Bosnia. All’ora di gioco, azione interessante per gli ospiti, con una bella triangolazione tra Lulic e Ibisevic, conclusa con Dzeko, che s’infila in area e allunga la sfera, ma Karnezis salva mandando la palla in corner. Il romanista ci prova poco dopo, ma la grande chance è dei greci, con Mitroglou da distanza ravvicinata, che si fa anticipare da un provvidenziale Sunjic in scivolata, al minuto 72’, mentre Pjanic due minuti dopo spreca un destro da distanza ravvicinata, mandando a lato.

All’ottantesimo minuto, si accendono gli animi in campo: Dzeko viene fermato fallosamente da Sokratis e reagisce in preda all’ira, costandogli l’espulsione, ma l’arbitro allontana anche Papadopoulos, per proteste contro il guardalinee, estraendo altri due gialli per Lulic e Sokratis. Nei minuti finali, succede l’incredibile: al netto dei quattro minuti di recupero, l’arbitro decide di prolungare, per via delle continue interruzioni, sicchè al novantacinquesimo Tzavellas trova il pari con un bolide mancino, beffando la Bosnia, che accarezzava il pari. Finisce uno a uno.