La Polonia si stacca, guarda tutti dall'alto e pensa alla fuga: Lewandowski e Grosicki decidono la trasferta contro la Romania, uno 0-3 che permette ai rossi di staccare il Montenegro, sconfitto nel pomeriggio per 3-2 dall'Armenia, e conquistare la vetta solitaria nel girone E di qualificazione a Russia 2018. Partita mai davvero in discussione, perlopiù controllata e azzannata nei momenti giusti, all'inizio e alla fine, soffrendo il giusto e pungendo magistralmente e cinicamente.

LE SCELTE - Ritorna Chiriches al centro della difesa a far coppia con Grigore, scivola così in panchina Sapunaru, visto che a destra viene confermato Benzar e in mediana le scelte ricadono su Hoban e Marin. Invariato l'attacco, con Stancu unica punta. Ospiti ovviamente senza Milik: Nawalka vara il 4-1-4-1, inserendo Zielinski e Linetty interni, con Krychowiak a schermare e dettare i tempi. Nessuna novità in difesa.

PRIMO TEMPO - Ritmi non altissimi in apertura, con le squadre che si studiano: la Polonia aspetta ordinata e lascia l'iniziativa alla Romania, provando poi a pungere in contropiede. Ed è proprio una ripartenza a sbloccare la situazione dopo 11 minuti: Grosicki si invola partendo da centrocampo, disorientando cinque difensori avversari che lo inseguono disordinatamente. Una volta in area, l'ala del Rennes calcia di potenza col destro, baciando la traversa e firmando lo 0-1. Il contraccolpo piscologico inibisce i padroni di casa, colpiti a freddo e in maniera del tutto inaspettata, soffrendo ulteriormente le folate di velocità avversarie. Si mette in luce in particolare Zielinski, il più pericoloso dei suoi con un paio di ottime conclusioni, mentre la squadra di Daum ha solo una grande occasione, con un altro giocatore del Napoli quale Chiriches, che alla mezz'ora non ha sufficiente freddezza per sfruttare un'occasione da palla inattiva, e conclude addosso a Fabianski.

SECONDO TEMPO - Prepelita e Andone sostituiscono Hoban e Popa in apertura di ripresa, ma è la Polonia ad avere la prima grande occasione, una punizione di Lewandowski che sfiora solo il palo. La punta del Bayern è poi vittima di un brutto episodio, ovvero lo scoppio di un petardo in campo, per fortuna senza conseguenze per il fenomeno polacco, se non qualche secondo di stordimento. Dopo una pausa piuttosto lunga, il gioco riprende ed è la Romania a sfiorare nuovamente il pareggio proprio con Andone, il quale si libera al tiro in area ma trova la risposta di Fabianski. Replica a 20 dal termine il solito Zielinski con un tentativo al volo da fuori area che sibila a lato del palo. La Romania non riesce a mettersi in modalità assedio, così la Polonia ringrazia, ne approfitta e la chiude: Teodorczyk, appena entrato in campo, lavora un ottimo pallone per poi appoggiarlo a Lewandowski, che se la porta sul sinistro e in area incrocia con decisione, piegando i guantoni a Tatarusanu. Il fenomeno col nove sulla schiena decide poi di scrivere sette reti in quattro partite, procurandosi un rigore (fallo ingenuo di Grigore) e realizzandolo con freddezza, incrociando alla destra del portiere viola.

Lo 0-3 finale proietta così la Polonia verso la vetta solitaria del girone a quota 10, con tre punti di vantaggio sul Montenegro e quattro sulla Danimarca, mentre la Romania resta ferma a cinque e deve guardarsi le spalle dalla risalita dell'Armenia. Resta fermo a due il Kazakistan, sconfitto a Copenhagen.