Nella giornata di ieri, seduta pomeridiana per l'Italia di Ventura. Sabato, alle 20.45, in programma la sfida di qualificazione con il Liechtenstein, a Vaduz. Dopo tre tornate, la Nazionale azzurra occupa la prima posizione in coabitazione con la Spagna, sette punti frutto di due vittorie - non semplici - e di un pari in rimonta proprio con la roja. L'impegno del week-end non preoccupa il gruppo, il divario tra le due rappresentative è evidente, importante però l'approccio alla gara. Eccezion fatta per la disfatta con la Spagna - otto reti al passivo - il Liechtenstein "vanta" al momento un ruolino privo di gloria, ma non di spunti interessanti. Caduta di misura con Israele, 2-0 con l'Albania. 

Ventura deve fronteggiare numerose defezioni in ogni reparto, specie dietro. Il muro difensivo crolla al cospetto di assenze pesanti. L'infortunio di Barzagli spoglia l'Italia di certezze consolidate, occorre quindi un cambio in corsa, il calendario offre opportunità gradita. Il tecnico coglie la palla al balzo e sale sul carro del 4-2-4. I dubbi, però, non mancano, perché due ballottaggi permangono a pochi giorni dalla gara. In corsia a destra, margherita a due nomi, con Zappacosta che risale la corrente ed insidia Darmian. Il laterale del Torino vive un ottimo momento di forma, mentre l'esterno dello United paga la scarsa considerazione di Mourinho. Al centro, da scegliere il partner di Bonucci. Romagnoli ha un'incollatura di vantaggio su Astori. De Sciglio a sinistra. 

Via tracciata in mediana. Marchisio non è della partita, Parolo - con il passaggio a due interpreti - siede in panchina. Spazio a De Rossi e Verratti, coppia inedita nel corso Ventura, una finestra sul futuro, con il centrocampista giallorosso a rilevare l'assente Marchisio. 

Nella batteria d'attacco, un sol dubbio. Immobile e Belotti colorano il reparto, mentre Candreva impazza a destra. Resta quindi un'unica maglia da assegnare. Due le possibili carte da giocare: Bonaventura appare favorito su Sansone. Bonaventura garantisce equilibrio, perché può interpretare la doppia fase di gioco senza alcuna difficoltà e consentire quindi il passaggio al 4-3-3 o al 4-4-2 senza scosse. Discorso diverso per Sansone, che porta alla causa maggior qualità, ma anche maggior propensione all'offesa. Difficile l'opzione Bernardeschi. Fuori causa, qui, Gabbiadini - per problemi fisici - e Pellè, per scelta tecnica.