Ventate di novità a confronto, anche se soffiate in momenti diversi della stagione, nella sfida, la prima ufficiale a livello UEFA, tra Dinamo Zagabria e Siviglia. Il palcoscenico della Champions League offre una prestigiosa chance a due tecnici arrivati solo nell'ultimo periodo sulle rispettive panchine; c'è però chi ha avuto il tempo di lavorare ed esprimere le proprie idee di calcio con ottimi risultati, leggasi Jorge Sampaoli, e chi ancora deve conoscere un ambiente in cui sta da soli venti giorni, leggasi Ivaylo Petev, il nuovo tecnico scelto dalla dirigenza croata del post-Mamic.
L'allenatore bulgaro è un novello agli occhi della Champions League, non avendo mai raccolto i frutti del proprio lavoro col Ludogorets nella massima competizione per club. L'obiettivo del passaggio del turno sembra quasi proibitivo e realisticamente giornata dopo giornata asssume sempre di più le sembianze di un affare sull'asse Italia-Spagna, con la Francia che prova lo sgambetto e la Croazia in fondo, a mo' di fanalino di coda.
Non per questo però Petev non può togliersi delle soddisfazioni, provando a mettere i bastoni tra le ruote a chi da Zagabria deve ancora passarci, cioè il Lione, nella quinta giornata, e soprattutto il Siviglia questa sera. Le idee chiare dell'ex CT della Bulgaria rappresentano un segnale forte a tutto l'ambiente e, nonostante nelle prime due uscite siano arrivate due prestazioni in chiaroscuro, si può ricavare molto di buono, a partire dagli zero gol subiti. Non male per chi per ora ha dovuto raccogliere la palla in fondo al sacco per sette volte in due gare di Champions.
Anche in casa Siviglia l'argomento difesa tiene banco, viste le due facce mostrate in questo avvio di stagione dal reparto arretrato: dodici gol subiti in otto gare di campionato sono troppi, ma dall'altro lato l'organizzazione ha permesso di strappare un punto allo Juventus Stadium. Due estremi, due situazioni diametralmente opposte, tra le quali va ricercato un punto di contatto in mezzo, quello più comunemente chiamato equilibrio, senza dubbio complicato da trovare per una squadra totalmente nuova, costruita quasi da zero in estate.
Per questa trasferta, Sampaoli disporrà i suoi con quello che sulla carta sembra essere un 4-1-3-2, in attesa di completare alcuni recuperi chiave soprattutto in difesa. Tra i pali agirà Rico, davanti a lui coppia centrale con Mercado e Rami, mentre Escudero e Mariano sono destinati a presidiare le fasce. In mezzo al campo la diga dovrebbe essere Kranevitter, mentre Ganso sarà la prima fonte di gioco; esterni designati Vitolo e Sarabia, col mudo Vazquez a rifinire al fianco di Ben Yedder, unica punta.
La risposta di Petev starà in un 4-2-3-1 differente, con Antolic affiancato da Soudani e Junior Fernandes alle spalle di Angelo Henriquez. In mediana spazio a Jonas e Machado, mentre dietro linea a quattro con Stojanovic, Sigali, Schildenfeld e Pivaric. Tra i pali non agirà il classe '98 Semper come accadeva con Sopic e Kranjcar, ma Livakovic.
Dinamo Zagabria (4-2-3-1) - Livakovic; Stojanovic, Sigali, Schildenfeld, Pivaric; Jonas, Machado; Soudani, Antolic, Fernandes; Henriquez. All. Petev
Siviglia (4-1-3-2) - Sergio Rico; Mariano, Rami, Mercado, Escudero; Kranevitter; Vitolo, Ganso, Sarabia; Vazquez, Ben Yedder. All. Sampaoli