Un 3-2 afferrato per il rotto della cuffia. Tre punti che sanno di amaro per la prestazione, ancora una volta non positiva, ma il risultato salva ancora l'Italia. In Macedonia le sofferenze sono più del previsto, ma i tre punti permettono di andare a 7 punti nel girone. Tanti, troppi errori per gli azzurri, "90% dei quali dovuti a inesperienza e superficialità", ha detto il CT Giampiero Ventura al termine della sfida. La principale causa è stata una rosa, secondo il tecnico, molto verde: "Quando ci sono tanti giovani in campo bisogna avere pazienza, ma è stata una grande risposta caratteriale, abbiamo avuto quei 10 minuti di sbandamento, poi c’è stato il ritorno dell’Italia. Sono passaggi che bisogna attraversare con i giovani, è l’ennesima conferma che son convinto che stiam facendo qualcosa di buono".
Il tecnico riconosce dunque la prestazione sotto tono e trova anche la spiegazione: "Abbiamo avuto un black-out che non è da noi, ci siamo poi disposti in maniera diversa e abbiamo vinto. Abbiamo avuto alcune situazioni dovute a clamorosi errori nostri, se analizzo tutti i gol che abbiamo preso sono tutti regali. Sono esperienze per tutti noi, dobbiamo avere la pazienza di poter lavorare un po’", ha aggiunto. Per fortuna ci ha poi pensato Immobile con una doppietta a sistemare le cose: "Ha fatto il suo dovere, quello che per un quarto d’ora [tra il 60' e il 75', ndr] non ha fatto nessuno. Ci stiamo avvicinando piano piano".
Il diretto interessato, salvatore dell'Italia, ha analizzato la partita anche da un punto di vista più tecnico: "È stata una partita diversa da quello che ci aspettavamo, il gol dell’1-1 ci ha colto di sorpresa. Nel secondo tempo siamo scesi in campo molli, subito il pareggio non abbiamo reagito, ma abbiam fatto bene dopo il 2-1. Ci vuole più cattiveria, oggi ci è andata bene ma dobbiamo essere più svegli. Eravamo timorosi, avevamo paura di quello che riuscivamo a fare, non si creavano spazi e siamo andati in difficoltà. Il carattere è importante, si sono visti forza e cuore del gruppo".
Poi è passato all'aspetto psicologico e motivazionale: "Era importante per tutti, per il lavoro che abbiamo fatto. Siamo riusciti a recuperare con la Spagna, abbiam fatto un bel primo tempo oggi, ma siamo sulla strada giusta. Sentire la fiducia di ambiente, mister e compagni fa stare bene dentro il gruppo. C’è da fare questa corsa per la Russia e bisogna essere tutti quanti pronti. La maglia della Nazionale è il top a cui ambire, le emozioni a volte ti prendono. L’importante è seguire il mister, la rotta è quella giusta", ha concluso.
Invocato in campo a furor di popolo, non ha invece risposto adeguatamente Marco Verratti, in chiaroscuro anche per un errore che ha condotto al gol del momentaneo pareggio macedone: "Abbiamo sofferto per errori individuali, nel primo tempo non abbiamo rischiato tantissimo, a parte la loro traversa. Il mio errore poteva cambiare la partita, siamo andati un po’ in confusione. Abbiamo poi dimostrato di essere una grande squadra, in pochi avrebbero rimonatato su un campo così difficile". E poi continua: "L’errore putroppo capita, questo forse nella mia carriera è uno dei primi, ho dato una palla un po’ corta. Non possiamo più permetterci certi errori, soprattutto in un Mondiale". Chiosa finale invece sulle critiche eccessive per la prestazione, dal suo punto di vista, nonostante sappia di avere commesso una grave distrazione: "Anche la Spagna l’anno scorso ha sofferto molto qui e ha vinto solo 1-0. Abbiamo 7 punti in 3 partite, nel calcio di oggi sembra tutto facile. Ci prendiamo questa vittoria, ringrazio i miei compagni, sarei stato l’artefice principale della sconfitta".
Spinto in campo dalla folla anche il Gallo Belotti, richiesto da molti in avanti. Lui ha risposto alla sua maniera: "Sono contento per il mio esordio dal primo minuto col gol, c’è da analizzare tanto di questa partita. Per fortuna l’abbiamo vinta, ma non dobbiamo fare così, non possiamo soffrire così tanto ad ogni partita". Resta lucido l'attaccante del Torino: "Purtroppo la partita si era messa in un brutto modo, sapevamo che giocavano solo in contropiede, abbiam sbagliato tante scelte di passaggio e loro ci han messo in difficoltà, ma contano i tre punti. Noi dobbiam pensare partita per partita, abbiam fatto un grande passo a vincere, abbiamo dimostrato di avere un grosso cuore ripartendo da questo e migliorando il nostro modo di giocare".
Commento finale anche per Marco Parolo, sulle orme di quello che fu il diktat di Antonio Conte: "Pensavamo di portarla a casa facilmente a un certo punto, di essere un po’ rilassati, e non possiamo permettercelo. L’abbiamo imparato anche l’anno scorso. Negli ultimi minuti abbiam cominciato a giocare. Il cuore c’è ancora, la testa va ad intermittenza perché le gambe ci sono. Bisogna cancellare quel che è stato fatto, ogni domenica è una nuova sfida e una nuova impresa da fare. Non possiamo permetterci cali di concentrazione".
Fonte dichiarazioni: Sky Sport e Rai Sport