Una sconfitta e una vittoria. Il bilancio delle prime due partite di Giampiero Ventura sulla panchina dell'Italia è attualmente in pari, ma l'intenzione è quella di sbilanciarlo in favore della voce "W". Di fronte la Spagna, avversario ostico per la Nazionale azzurra, pronta però a sorprendere i campioni d'Europa del 2008 e del 2012. Il tecnico ex Torino ha presentato, alla vigilia, la partita in conferenza stampa, in una città per lui speciale: "C'è la gioia di essere ritornati a Torino, è uno spicchio della mia vita. Sono felice di giocare allo Stadium, ogni volta che sono stato qui ha sempre vinto la squadra di casa... Ho il piacere di essere dalla parte della squadra di casa", esordisce il tecnico, che poi dichiara, diretto: "La formazione è la solita".
Quel solita stona parzialmente, vista l'assenza di Chiellini per squalifica, ma il sostituto giovane è già pronto, in tutti i sensi: "Inserire Romagnoli è un piccolo passo verso il futuro, è un giocatore giovane di grandissime prospettive e qualità, se giocherà avrà l'occasione di poterlo dimostrare. Azzardo? Spero sia di buon auspicio, mi dissero lo stesso quando feci esordire a San Siro Bonucci e Ranocchia. Poi la partita andò bene e iniziarono un percorso importante, spero accada lo stesso".
Una partita difficile, da preparare in breve tempo, il che aumenta le complicazioni, ma Ventura vede gli aspetti positivi, importantissimi: "Due giorni e mezzo sono pochi, ho la fortuna di aver trovato un gruppo dalle qualità tecniche e morali importanti, di partecipazione e disponibilità, è stato quindi più facile lavorare. Quanto di buono saremo riusciti a fare lo vediamo domani sera". E poi sorride per le condizioni atletiche attuale della squadra: "Sono migliori a quelle di un mese fa, quando eravamo reduci da poco lavoro e due partite di campionato. Oggi abbiamo più partite nelle gambe, dal punto di vista fisico è sicuramente un passo avanti".
Poi, il giudizio e l'analisi dell'avversario, confrontando la prima gestione Lopetegui con la vecchia di Del Bosque: "Vedendo la Spagna ho avuto la netta sensazione che ci fosse stato un passo avanti dal punto di vista tattico, contro il Belgio e nella partita di qualificazione. Mi preoccupano le qualità assolute di ogni singolo giocatore e, in questo momento, la differenza tra la Spagna dell'Europeo e questa, nella spensieratezza di fare le cose, abbinate alla grande qualità. Il problema non è quanto si studi, ma come si fanno le cose: se fanno le cose male, anche studiando poco, possiamo fare una grande partita. Quello che facciamo è figlio di quello che siamo". E poi aggiunge: "Doremo correre bene, il 60% nostro non è sufficiente per giocare contro questa Spagna, qualsiasi parola oggi serve a poco, contano approccio e determinazione, e con quali conoscenze. Solo con una corsa non si mette in difficoltà la Spagna, bisogna leggere, sapere e proporre".
Per Ventura domani sera allo Juventus Stadium si chiude, parzialmente, un cerchio: lui che ha sostituito Conte, gioca la partita fin qui più importante della sua esperienza azzurra proprio nello stadio dove Conte è diventato grande. E dell'ex commissario tecnico c'è l'ombra che incombe sempre sull'attuale: "Anche se dovesse andare bene, ci sarebbe sempre qualche rimasuglio, ma ormai mi sono abituato...", commenta Ventura, sorridendo. Poi si concentra di nuovo sulla partita, scaricando la tensione, elevatissima: "Il problema è che tipo di prestazione faremo, con che rabbia, fame, umiltà e desiderio di essere protagonisti ci arriveremo. Questa partita incide sulla qualificazione, ma quest'ultima si decide tra un anno. La sfida è molto importante, ma non drammaticamente decisiva, non carichiamola di più di quello che è, una sfida affascinante e stimolante, da giocare per vincere".