Il ruggito del Lione, dopo due turni in campionato da buttare. Contro la Cenerentola Dinamo Zagabria, privata nella sessione estiva dei suoi gioiellini Rog e Pjaca, la squadra di Genesio ha ritrovato la verve dei tempi migliori, portando a casa i primi tre importanti punti della sua Champions League e godendosi così un primo posto nel girone momentaneo ma comunque indicativo. Affrontando subito la gara con il piglio giusto e senza troppo basarsi sull'atteggiamento tattico degli avversari, l'Olympique non ha perso tempo, proponendo un 3-5-2 capace di bloccare fin da subito le offensive degli esterni avversari Soudani e Fernandes. 

Attraverso un gioco spesso aperto sulle fasce, i padroni di casa hanno impedito alla Dinamo di fare  propria la partita, sfruttando i perfetti lanci di un ispiratissimo Rafael, autore tra l'altro del primo assist di gara capitalizzato ottimamente da un Tolisso bravo a sgusciare tra le maglie dell'improvvisata difesa croata prima di concludere di testa. La rete subita colpisce come uno schiaffo gli ospiti, praticamente inoffensivi sia nella restante parte di prima frazione che in tutto il secondo tempo. Il 3-5-2 dell'OL avvolge la Dinamo, la pressa, ne sfianca gli interpreti, rei comunque di commettere molti errori di copertura.

Il secondo ed il terzo gol di casa, infatti, giungono su posizionamenti errati dei croati: sulla rete di Ferri finisce in bambola Benkovic, quando a segnare è Cornet la somma di errori di Privaric, dalla palla persa alla copertura in ritardo è imbarazzante. Altra interessante scelta di Genesio, dimostratasi vincente, l'avanzamento di Tolisso, abilissimo a stroncare sul nascere le vellità avversarie facendo subito partire la manova, con Rafael e Rybus pronti ad allargare sulle fasce, consentendo i perfetti inserimenti di Ferri e Darder. Una Dinamo, dunque, colpita da più parti da un Lione preciso, puntuale e rodato, capace di snaturare il suo amato 4-3-3 dando così equilibrio e velocità alla manovra.

Come si fa con la preda durante la caccia, i francesi hanno fatto sbilanciare gli avversari, colpendoli poi in contropiede senza difficoltà ed aiutati, è importante sottolinearlo, da una difesa insufficiente e disattenta. L'OL, quando gioca come sa, è un abile trasformista, capace di passare tranquillamente a tre o quattro in difesa a seconda delle necessità e grazie a Rafael e Rybus terzini naturali, giusto per citare i presenti in campo ieri sera. Tolisso è ottimo in fase di interdizione, Ferri quando è in giornata è una spina nel fianco. Senza Lacazette fermo ai box, dunque, la prima di francesci è un trionfo i tattica e tecnica, reso sicuramente ancor più dolce da un avversario non altezza. Occhio, Siviglia e Juventus sono avvisate.