Cavani sì, Cavani no. Ospina no, Ospina sì. E poi arriva Alexis Sanchez, a firmare l’1-1 definitivo tra PSG e Arsenal. I francesi escono delusi dall’esordio in Champions League, recriminando per le troppe occasioni sciupate dopo aver trovato il vantaggio in 42 secondi, mentre gli inglesi strappano un punto grazie al proprio asso cileno e al portiere colombiano, in campo a sorpresa, scelto da Wenger al posto di Cech. Una scelta, alla lunga, ripagata, e valsa un punto.

LE SCELTE – Va ancora in panchina dal primo minuto Giroud, stessa sorte tocca anche a Xhaka: titolari Iwobi e Coquelin, mentre Walcott perde il ballottaggio con Chamberlain per un problema fisico. Tocca a Sanchez ricoprire il ruolo di prima punta di movimento. Vara un 4-3-3 sperimentale e a tratti conservativo, Emery, con Matuidi da finto esterno alto e Rabiot inserito in mediana con Krychowiak e Verratti. Recuperano in extremis Maxwell e Aurier per occupare la fasce, in porta va sorprendentemente Aréola e non Trapp.

SCATTO BRUCIANTE – Pronti-via ed è subito Cavani: Aurier vola sulla fascia destra e crossa un pallone al bacio per l’attaccante, lesto nel girarlo in porta in anticipo sui due difensori avversari, firmando l’1-0. L’Arsenal subisce il colpo e sembra incapace di reagire, privo di idee e con pessime spaziature tra gli uomini, esponendo il fianco alle ripartenze della squadra di Emery, pericolosissima con Rabiot, sul quale Ospina compie il primo di una lunga serie di miracoli, ripetendosi poco dopo anche su un corner di Di Maria, battuto direttamente verso i pali difesi dal portiere colombiano.

CAVA-NO – I londinesi annaspano, cercano dialoghi nello stretto, sempre contenuti dagli avversari, in totale controllo e ancora pericolosissimi negli spazi, con il solito Cavani. Proprio l’uruguagio si trova sui piedi un paio di colossali occasioni nell’ultimo quarto d’ora della prima frazione, prima non centra lo specchio dopo aver mandato a vuoto Ospina con una finta, poi se possibile riesce addirittura a fare di peggio, controllando di petto un pallone di Verratti ma lisciando clamorosamente nel momento di concludere.

POCA RIPRESA – La solfa si mantiene simile nell’avvio di secondo tempo, quando a salvare i Gunners sono Coquelin e Monreal. Dopo lo spavento, i ragazzi di Wenger provano a acquisire fiducia e tornare alla carica, con risultati comunque rivedibili nonostante l’ingresso in campo di Giroud. È ancora Ospina l’uomo copertina, autore di tre uscite straordinarie, una volta su Aurier e un altro paio su Cavani, impedendo al PSG di dilagare.

LAMPO NEL NULLA – Bisogna attendere il 77’ per assistere al primo tiro in porta dell’Arsenal, firmato da Iwobi: illuminato da un assist di Ozil, unica giocata degna di nota del tedesco, il nigeriano calcia da pochi passi trovando la risposta pronta di Aréola. Sulla respinta si avventa Sanchez, il suo destro strozzato è sufficientemente potente da insaccarsi alle spalle del portiere francese. Lo shock questa volta è del PSG, tanto che i ragazzi di Wenger hanno anche la palla della vittoria, sempre sul destro di Iwobi, ma ancora Aréola mostra reattività nell’andare a terra e nel respingere il tentativo rasoterra del 17 in rosso. Un minuto prima era stato l’altro estremo difensore a farsi valere, ancora in uno-contro-uno su un Cavani irriconoscibile.

LATE DRAMA – Pescato il gol dell’1-1, l’Arsenal si riassesta nella propria metà campo, in gestione del risultato, alla fine acquisito, nonostante una palla-gol colossale capitata sulla testa di Marquinhos su azione da corner. Finale sporcato anche da un doppio rosso, mostrato a Verratti e a Giroud, finiti a muso duro dopo una palla contesa. Non ci saranno, per le prossime gare. Con le loro squadre che ripartiranno da quota un punto.