Sei gare ufficiali, sei vittorie. L'approccio di Pep Guardiola con la nuova realtà del Manchester City non è stato tutto sommato male, soprattutto addizionandovi le ottime prestazioni sotto il profilo della qualità espressa in campo. Eppure, siamo solo all'inizio, tanto che anche il tecnico mantiene calmo l'entusiasmo: "Siamo lontani dal massimo che stiamo cercando in questa squadra. Per competere con i migliori in Europa e in Inghilterra dobbiamo migliorare", ha dichiarato oggi in conferenza stampa, alla vigilia della complicata sfida contro il Borussia Moenchengladbach.

Giorno di ritorni, all'Etihad Stadium. I tedeschi erano stati avversari anche nella scorsa edizione, battuti due volte su due, in casa con un 4-2 ottenuto in rimonta. Era un altro City, come ha confermato anche lo stesso Pep, il quale ha citato i suoi predecessori, omaggiandoli per il lavoro svolto: "È stato un piacere allenare Barcellona e Bayern Monaco per la loro storia, sono abituate a raggiungere le semifinali in Europa. Il City non ha questa storia: Mancini ci ha aiutati a fare il primo passo e Pellegrini ha svolto un grande lavoro raggiungendo la semifinale lo scorso anno, è stato sfortunato ad affrontare la miglior squadra del mondo, il Barcellona, per due volte".

Ritorni, anche in campo. Aguero, dopo aver saltato il derby per squalifica, "può giocare. Era squalificato, non infortunato", ha aggiunto lo stesso Guardiola, che si è poi lasciato andare ad un leggero commento sul 2-1 in casa dello United ("Abbiamo fatto cose buone e cose meno buone, ma sono solo tre punti, dobbiamo ancora migliorare"), oltre che al classico punto della situazione indisponibili: "Gundogan migliora giorno dopo giorno, vale lo stesso per Kompany, si sta allenando duramente. Tutti coloro che non c’erano contro lo United si stanno allenando molto bene, ci aiuteranno a sostenere le prossime sei gare in diciotto giorni".

Complimenti, tanti, per il prossimo avversario. Una squadra che il tecnico spagnolo conosce bene, avendola affrontata svariate volte, addirittura senza mai riuscire a batterla nelle ultime quattro sfide di Bundes (due pareggi e due vittorie del Gladbach): "Il Borussia è una squadra coraggiosa, tra le migliori in Europa, con un allenatore coraggioso. Se li facciamo giocare, possono sfruttare le loro qualità. È stato un sorteggio difficile per noi, sicuramente a causa del Barcellona, ma anche del Gladbach. Sono molto intelligenti, i mediani sono offensivi, contrattaccano da maestri, da squadra tedesca. Hanno creato un ambiente positivo per un bel modo di giocare". Una parola anche su un giocatore che in estate era stato accostato al City, prima che la scelta ricadesse su Bravo: "Sommer non è un portiere alto, ma legge il gioco, con passaggi corti e lunghi". Quel che Pep chiede a un portiere, in pratica. Magari, però, non questa volta...