Italia-Spagna del prossimo Ottobre, gara valida per le qualificazioni al Mondiale di Russia nel 2018, si giocherà allo Juventus Stadium di Torino e per Alvaro Morata, attaccante delle Furie Rosse, non potrà essere una partita come le altre nello stadio che lo ha visto protagonista fino a qualche mese fa.

La confessione arriva dallo stesso attaccante del Real Madrid che spiega bene le sue sensazioni in un'intervista alla Gazzetta dello Sport: "Prima di tutto avrò bisogno di un’intera tribuna per soddisfare le richieste di biglietti che mi sono arrivate da amici e famigliari che vogliono venire…  Per me è una partita speciale e non vedo l’ora che arrivi, è tanto che ci penso. E ai motivi personali, diciamo sentimentali, da luglio si sono aggiunti anche quelli sportivi: dopo l’eliminazione all’Europeo ho una gran voglia di rivincita." 

Alvaro Morata, marca.com
Alvaro Morata, marca.com

Mancherà Chiellini nell'Italia e Morata non nasconde che per lui possa essere un vantaggio: "Sono onesto: ho vissuto un momento di felicità immensa quando sono rientrato negli spogliatoi e ho visto che Chiellini era stato espulso… . Che gioia… E’ da quando me ne sono andato dalla Juve che mi “minaccia” ricordandomi questa partita di Torino… A Giorgio voglio un gran bene, gli sono veramente affezionato, mi ha dato tanti consigli e mi ha aiutato tantissimo in un sacco di cose a Torino, però sinceramente posso dire che le mie caviglie ringraziano sentitamente l’apparizione del cartellino rosso in Israele."

Ultimo passaggio dedicato al suo ruolo nel Real Madrid di Zidane: "ale, Cristiano e Benzema sono 3 dei migliori attaccanti del mondo. Ma io non mollo, voglio provare a giocare, darò tutto sperando di mettere in difficoltà Zidane. C’è un sacco da lavorare, so chi ho davanti ma la stagione è lunga, ci sono squalifiche e infortuni… Speriamo che non ce ne siano tanti ma voglio essere pronto. Da quella prima tappa al Madrid sono cresciuto tanto, lo dice anche mia nonna, sicuramente sono più tranquillo. Morientes, che era il mio idolo, mi disse che dovevo andarmene per poi tornare. L’ho ascoltato e ho fatto bene. È chiaro che se quest’estate me ne fossi andato definitivamente da qualche altra parte avrei giocato di più ma il Real è il mio sogno e voglio provare a realizzarlo. Nella testa non ho altro, la concentrazione è massima come la voglia di lottare."