Vittoria schiacciante dell'Uruguay che torna ai tre punti contro il Paraguay davanti al pubblico entusiasta dell'Estadio Centenario di Montevideo: partita dominata per tutti i novanta minuti, a segno Rodriguez, Cavani due volte e soprattutto uno splendente Luis Suarez, autore anche di due assist e vero e proprio trascinatore per la Celeste. Andiamo a rivivere il match.

Qualificazioni per il Mondiale di Russia 2018, mentre in Europa si gioca il primo turno, oltreoceano i gironi sono già alle ultime giornate: l'Uruguay, in piena zona qualificazione, ospita il Paraguay che insegue di un solo punto a Montevideo, all'Estadio Centenario. L'arbitro è il brasiliano Wilton Pereira Sampaio.
Uruguay del maestro Oscar Tabarez schierato con un centrocampo a rombo: Arevalo Rios è il perno basso, Ramirez il trequartista dietro alla coppia stellare Cavani-Suarez. Per Arce, invece, sono i due fratelli Romero a fare da sostegno a Lezcano nel 4-4-2 classico.

L'inizio di partita è piuttosto convulso: l'Uruguay spinge bene, mentre il Paraguay preferisce aspettare dietro per formare una gabbia con difensori e centrocampisti in cui relegare la coppia Suarez-Cavani. Per i primi minuti la tattica sembra efficace: gli anticipi sui lanci dalla trequatri sono tempestivi, e quando Suarez trova un po' di spazio, il suggerimento verso il centro è sempre chiuso da Aguilar e da Silva. Il primo quarto d'ora è costellato di contatti duri, col brasiliano Sampaio che preferisce fischiare tanto per non perdere di mano la partita, sventolando addirittura il giallo al nono per Gimenez che travolge da dietro Ayala a centrocampo.

Il primo squillo della celeste arriva al quindicesimo, col solito Suarez che riesce ad andare via sulla sinsitra guadagnandosi un corner a cui seguiranno una serie di traversoni consecutivi di Sanchez, allontanati con affanno. Il vantaggio, però, è solo questione di minuti: Rodriguez riesce a trovare un break in mezzo al campo, appoggiando per El Pistolero Suarez che si allarga sulla destra per ricevere. Da Silva rischia, lo segue ed interviene in scivolata, ma il rimpallo fortunato permette all'attaccante del Barcellona di crossare comodamente col destro: il taglio di Cavani è una saetta che né Aguilar né Barreto intuiscono, ed il Matador deve solo appoggiare il destro per incrociare la palla sul secondo palo. Esplode l'Estadio Centenario, è 1-0.

Il Paraguay incassa il colpo ma non cambia tattica: tutti dietro la metà campo, difendere e ripartire con i fratelli Romero a sfruttare gli spazi lasciati dai movimenti di Lezcano. In uno di questi si inserisce palla al piede Ayala per il primo tiro del match, ma il suo destro dai venticinque metri è decisamente alto. Il filone del match è comunque ben definito: l'Uruguay per far male punta ad innescare i due fenomeni davanti col supporto sempre prezioso di Gaston Ramirez, utile anche in pressing, mentre la Albirroja vuole far male in rapidità ai due centrali di Tabarez.

Si arriva alla mezz'ora in relativa tranquillità, con la squadra di Francisco Arce troppo distratta in impostazione, che ci prova da fuori anche con Lezcano, centrale col destro piazzato, facilmente intercettato da Muslera. Si continua a lottare tanto nei cinquanta metri centrali di campo, con la classica “garra” sudamericana che pervade tutti i ventidue in campo.

Il secondo lampo della partita arriva però ad appena tre minuti dall'intervallo: quarto corner del match per la Celeste, Ramirez fa piovere il pallone in maniera perfetta in area piccola dove stacca l'ex-Parma Rodriguez (un metro e settantasette!) anticipando il diretto marcatore Candìa e la rovinosa uscita di Barreto, per depositare in rete il raddoppio Celeste. Già così il Paraguay sembra già alle porte dell'inferno sportivo, ma allo scoccare del quarantacinquesimo anche la malasorte vuole dire la sua: Luis Suarez rientra da sinistra, punta due avversari, se la sposta sul destro quando Riveros, scivolando sul campo bagnato dalla pioggia battente, sostanzialmente lo travolge a piedi uniti. Rigore sfortunato ma indiscutibile, bravo Sampaio ad evitare il giallo, altrettanto El Pistolero a spiazzare chiaramente Barreto: corsa piena di gioia per il numero 9, terzo boato in quarantacinque minuti per il pubblico di Montevideo.

Sette minuti dopo l'inizio del secondo tempo, la partita assume i contorni dell'horror, con Luis Suarez che indossa il vestito del miglior Alfred Hitchcock: un rinvio di Muslera filtra direttamente fino all'area avversaria dove il pistolero sgomita in mezzo a tre, vince un rimpallo, si libera con un numero verso il fondo e poi, chiuso da due avversari e dal portiere, riesce a trovare lo scavetto perfetto che Edinson Cavani deve solo spingere in rete, di testa, da due passi. Il poker lo firma l'ex-Napoli, ma la star è sempre El Pistolero Suarez. Per il Paraguay si fa vedere in azione personale Oscar Romero, ma il suo mancino dalla distanza è lento e basso e termina fuori dai pali. Per il resto, davvero poco da notare nell'Albirroja: tanti errori banali, poca brillantezza, molta confusione di movimenti e scelte.
L'Uruguay si limita a gestire ma quando può si diverte: due occasioni le ha Cavani, ma entrambe le volte la voglia di ricambiare il favore verso Suarez fa svanire la chance.

Nel finale è standing ovation per lo stesso Cavani e Suarez, rilevati rispettivamente dall'ex-Reggina Stuani e dall'ex-Palermo Abel Hernandez. La partita assume i contorni di una passeggiata di salute per i ragazzi vestiti di celeste, che imbastiscono reti di passaggi corti sotto gli olé del loro pubblico, e i paraguayani non gradiscono, randellando di tanto in tanto, con Aguilar che si merita il giallo per l'entrata in ritardo sulla trequarti. Gli uomini di Arce ci provano dalla distanza, ma Muslera non è mai realmente impegnato fino al novantesimo, anche grazie alla barriera formata da Godìn e Gimenez.