Una buona Italia viene fermata sul pari da un'ottima Serbia in quello che si prospetta essere stato il test più difficile (almeno sulla carta) dei tre rimasti, visto che le ultime due gare saranno disputate contro Andorra e Lituania. 

LE FORMAZIONI- Gigi Di Biagio si affida ad un classico 4-4-2 con Cragno a difendere i pali, Conti e Murru sulle corsie laterali ai fianchi di Caldara e Romagnoli. A centrocampo Cataldi e Mazzitelli in posizione centrale, con Verre e Benassi sulle fasce. Davanti Alberto Cerri e Rosseti. 
La Serbia, guidata da Tomislav Sivic, si schiera invece con un 4-2-3-1.

LA PARTITA- Gli azzurrini iniziano un po' imballati, così come i loro avversari e i primi dieci minuti di partita scorrono via senza emozioni. La prima occasione del match capita sui piedi di Rosseti che, servito da Cerri partito sul filo del fuorigioco, manca la porta di un niente. Due minuti dopo è Cataldi ad andare vicino al gol con un destro al volo che si spegne a lato. Spinge l'Italia ma il brivido più grande è proprio per gli uomini di Di Biagio: Maksimovic calcia dalla bandierina e la palla sbatte sul primo palo senza che Cerri riesca a deviarla. 

Pericolo scampato ma da questo momento la Serbia prende il pallino del gioco e dopo dieci minuti va in vantaggio con Gajic che spinge sulla destra, Murru e Benassi non chiudono e il suo destro batte un incolpevole Cragno. Prova a reagire l'Italia ma aumentano i rischi con la Serbia vicina al raddoppio su palla inattiva, grazie al colpo di testa di Grujic che si spegne sul fondo. Degli azzurri però l'ultima occasione del primo tempo con Benassi che va via in azione personale, rientra sul destro e spara il tiro da fuori, parato però abbastanza facilmente da Milinkovic-Savic.

Nella ripresa nessun cambio per l'Italia che va subito vicina al pareggio con Romagnoli che ci prova due volte su azione nata da un calcio d'angolo a favore, ma Milinkovic-Savic dice di no per due volte. Tre minuti dopo arriva l'episodio che cambia la partita: Rosseti viene lanciato in profondità, entra in area e viene steso da Milinkovic. Calcio di rigore e ammonizione per il serbo, dal dischetto va Alberto Cerri che non sbaglia e fa 1 a 1.

Fuori Benassi e dentro Di Francesco nell'Italia, poco dopo entra anche Pellegrini per Verre e l'Italia, al 75' va anche vicina al vantaggio dopo che la partita si era un po' addormentata con Di Francesco che  parte da sinistra in solitaria e si accentra. Tiro da fuori, palla che sfila di poco a lato. Passano pochi secondi e arriva un'altra grandissima occasione: palla per Rosseti che finisce a terra, la palla arriva ancora fra i piedi di Di Francesco che a tu per tu con Milinkovic-Savic spara addosso all'estremo difensore serbo. La Serbia prova a reagire una volta scampato il pericolo e va vicina al gol che sancirebbe una punizione assai severa per gli azzurrini ma il colpo di testa del centrocampista della Lazio Milinkovic Savic finisce fra le braccia di Cragno. E' l'ultimo atto di questa bella partita, l'Italia conquista un punto contro la Serbia e ipoteca la qualificazione all'Europeo.