Quest'estate tutto ciò che il Portogallo calcistico tocca sembra davvero tramutarsi in oro, chissà che non lo diventi anche la medaglia che aspira a mettersi al collo la selezione under23 spedita alle Olimpiadi. La strada è lunga, ma la prima uscita è di successo: l'Argentina crolla nella ripresa sotto i colpi degli iberici, un 2-0 finale forse un po' bugiardo per quanto mostrato, ma indubbiamente meritato dalla squadra di Rui Jorge, ben messa in campo e solida difensivamente nonostante diversi rischi corsi. Sblocca Paciencia, raddoppia Pite con la complicità di un Rulli decisamente sfortunato ma comunque positivo nell'arco della gara, sciupa quasi tutto Bruno Fernandes, ma i suoi gol divorati per fortuna non pesano nel computo finale.
Proprio il neo-doriano è il protagonista lusitano indiscusso nel primo tempo, tra ottimi movimenti ed errori grossolani: si trova sul piede la prima palla-gol del match, frutto di un buon filtrante di Paciencia che lo pesca però in leggero offside, rendendo vano il destro a giro al bacio che si infila nel sette. La reazione albiceleste non si fa attendere e si concretizza in uno scatto di Gomez sulla corsia di destra, ma entrato in area sceglie la battuta di potenza sul primo palo che si ferma sull'esterno della rete. Il botta e risposta si ripropone anche poco prima della mezz'ora, dopo una fase più rilassata della gara: sempre Bruno Fernandes trova spazio sul lato sinistro del campo, inserendosi e presentandosi solo di fronte a Rulli, dove manca di lucidità e calcia male di punta, passando palla al portiere della Real Sociedad; il tentativo di punire argentino viene invece ostacolato da Edgar Ié, encomiabile nel coprire la traiettoria di Correa, giunto al tiro dopo un altro affondo in fascia destra.
La gara prende vivacità nel quarto d'ora finale di primo parziale, apre ancora il solito Bruno Fernandes che da ottima posizione in mezzo all'area calcia sul fondo sciupando l'assist di Esgaio, ma per sua fortuna gli avversari perdonano dall'altra parte, in particolare Cuesta che salta sopra a tutti su azione da corner ma non inquadra lo specchio, così come accade a Gomez, un controllo a (in-)seguire che diventa un tiro quasi per caso, controllato da Varela. Anche in avvio di ripresa è l'Argentina a rendersi pericolosissima, colpendo anche la traversa con un pallonetto delizioso di Calleri, lanciato in contropiede ma beffato dal montante a portiere ampiamente battuto.
L'occasione inaugura venti minuti di vuoto totale della squadra di Olarticoechea, che tende a lasciarsi schiacciare centralmente lasciando spazio sulle corsie, dalle quali arrivano un buon numero di palloni che nessuno riesce a ribadire in rete. Ci pensa allora il sinistro da fuori di Paciencia ad aprire le marcature al 67': tutto solo al limite ha spazio di controllare, prendere la mira ed esplodere il mancino che si insacca magistralmente nell'angolino basso alla sinistra di Rulli, incolpevole. Neanche due minuti ed il portiere albiceleste deve superarsi ancora su Bruno Fernandes, ancora tutto solo con spazio, e lo stesso accade al 74', stavolta per respingere una conclusione di Agra.
Gli innesti di Lo Celso e Gio Simeone servono a poco, perchè la retroguardia lusitana si conferma insuperabile, sono anzi ancora gli avanti avversari a pungere, in particolare con il nuovo entrato Pite, che all'84' spara verso la porta un mancino centrale che Rulli incredibilmente si lascia sfuggire: auto-tunnel, palla in rete e beffa completa. A nulla vale l'ennesimo miracolo di puro riflesso su un quasi disperato Bruno Fernandes a pochi secondi dal termine. Nel recupero si manifesta anche l'emblema della partita albiceleste: una rovesciata di Simeone da pochi passi salvata sulla linea da Ilori. E il 2016 nero dell'Argentina sembra non riuscire ad aver fine.