Azzurrini che scendono in campo adottando uno schematico 4-4-2: dinanzi a Meret solida difesa a quattro composta da Vitturini, Romagna, Coppolaro e Dimarco, mentre ai lati del tandem Pontisso-Barella sono scelti, da Vanoli, Ghiglione e Picchi. Attacco a due a completare il modulo, poi, formato da Favilli e Panico. Un più offensivo 4-2-3-1, invece, per gli andausi, in cui spicca la presenza della folta trequarti composta da Carvalho, Goncalves e Xadas. Unica punta, pronta a far salire i suoi, Almeida Ribeiro.
Gara subito emozionante, con le due formazioni decise a fare punti per qualificarsi così alla fase eliminatoria del torneo. L'inerzia della partita favorisce però i nostri Azzurrini, capaci di proporre un calcio rapido e attento. Tale modo di fare viene confermata anche dal numero più elevato di azioni pericolose targate Italia. Ed è proprio da una di queste che scaturisce il calcio di rigore capace di far passare in vantaggio l'Italia al 15': sul dischetto va Dimarco che, freddamente, batte Silva portando in avanti i suoi.
La seconda frazione, come facilmente pronosticabile, vede il Portogallo più pericoloso ed offensivo. L'Italia infatti, soprattutto nei primi minuti di tempo, non riesce ad imporre il proprio gioco, limitandosi comunque a controllare senza troppi patemi d'animo. I tentativi andalusi sono però imprecisi e poco impensieriscono il giovane Meret, giovanissimo prospetto friulano messosi in luce contro la Germania. Quando tutto sembrava finito, ecco la doccia gelata: minuto ottantasei, ennesimo attacco portoghese e gol di Buta che, pesantemente, regala il primo posto ai suoi condannando l'Italia al secondo posto.
Una marcatura comunque prevedibile, soprattutto considerando l'offensiva prolungata dei ragazzi di Peixe. La gara non regala altre emozioni, concludendosi con un 1-1 tutto sommato giusto e che permette ad entrambe le squadre di qualificarsi alle fase finali. In attesa dei prossimi avversari, Vanoli dovrà comunque lavorare su certi errori che spesso limitano la manovra italiana, puntando molto su singoli di rilievo come, fra tutti, Locatelli e Favilli.