Il Portogallo dei sei pareggi vince, ai supplementari, la finale dei Campionati Europei di calcio battendo la Francia nazione di casa. Per i portoghesi, autori di una prestazione in crescendo, decisivo al 109' un bellissimo gol di Eder su cui non poche sono le colpe di Lloris.

Andalusi che scendono in campo adottando il loro solito 4-4-2 'mascherato', pronto cioè a divenire 4-3-3: avanti Rui Patricio, difesa a quattro composta da Cedric, Pepe, Fonte e Guerreiro, con gli ultimi due preferiti a Ricardo Carvalho ed Eliseu. A centrocampo, dietro il tandem Ronaldo-Nani, lanciati dai 1' Renato Saches, Silva, William Carvalho ed il fantasista Joao Mario, desiderio di mercato dell'Inter e e libero di svariare in qualità, all'occorrenza, di ala mancina.

Offensivo 4-2-3-1, invece, per i transalpini, che scelgono, a protezione di Lloris, il quasi Barça Umtiti e Koscielny, piazzando ai lati Sagna ed Evra. Centrocampo a due con Pogba e Matuidi, mentre nella folta trequarti è Sissoko il pendolino tra mediana e zona offensiva del campo. Completa il reparto a sostegno di Giroud, Payet e le 'petit diable' Griezmann.

Gara subito iper-offensiva da parte della Nazionale ospitante, giustamente conscia dell'importanza di tale finale. Atteggiamento remissivo, invece, per il Portogallo, che sceglie di abbassare il proprio baricentro come d'altronde ha spesso fatto in questi Campionati Europei di calcio. Nonostante il palleggio pulito dei galletti, sono gli andalusi a rendersi per primi pericolosi al 6', quando è Nani a concludere alto dopo aver bruciato in velocità i due centrali avversari. Poco male, comunque, per la Francia, che cinque minuti dopo ha una clamorosa occasione per passare in vantaggio con un bellissimo colpo di testa di Griezmann sventato da un colpo di reni di Rui Patricio. Il Portogallo gioca però con il fiato sospeso a causa di una brutta botta rimediata da CR7 che lo costringe, alla fine, a lasciare il campo in barella  dopo soli ventitre minuti di gara. In seguito ad una fase di stallo, pericoloso Sissoko al 21', la cui conclusione è deviata però in angolo. Inevitabilmente l'uscita del leader atterra mentalmente gli andalusi, che per buona parte del primo tempo palleggiano senza trovare la porta ma, nel contempo, senza concedere molto ai rispettivi avversari. Il modulo adottato in corsa, il 4-1-4-1, limita le idee portoghesi, con i francesi che però non ne approfittano molto rendendosi pericolosi solo quando optano per soluzioni verticali. Al 33' davvero insidioso il guizzante Sissoko, bravo ad impallinare Cedric e a tirare un bolide centrale sventato da Rui Patricio. Il primo tempo si conclude di fatto così, senza altre emozioni e con due minuti di recupero. Non pervenuto, con pochissimi palloni toccati, Paul Pogba.

La seconda frazione inizia con le due compagini davvero intenzionate a segnare ma, di fatto, poco spuntate al momento di concludere. Molti palleggi e poche verticalizzazioni sembrano essere, dunque, i leitmotiv di questa seconda fase di finale. Il Portogallo non ha soluzioni offensive, con l'unico Nani isolato e di certo non un attaccante boa, mentre la Francia non riesce ad affondare nonostante quattro uomini costantemente in avanti. Il primo flebile squillo di secondo tempo capita sui piedi di Pogba, il cui tiro termina di molto fuori lo specchio della porta. Al 58' è invece propositivo Griezmann, imbeccato dal neo-entrato Coman ed abile a concludere, seppur debolmente, dalla sinistra e senza impensierire Rui Patricio. Alla lunga salgono comunque i galletti, più dotati fisicamente e tecnicamente: il più pericoloso è di sicuro Antoine Griezmann, che al 65' spreca la sua seconda ghiottissima occasione, sempre su colpo di testa e a tu per tu con un Rui Patricio leggermente spiazzato e, quindi, ben felice di  non dover raccogliere il pallone dalla propria porta. Alla mezz'ora del primo tempo le occasioni comunque latitano, deludendo e non poco le aspettative dei tanti tifosi presenti. L'equilibrio rischia comunque di rompersi al 74', quando Olivier Giroud prova inutilmente a sorprendere Patricio, portiere davvero attentissimo a bravo a mantenere in galla, ancora una volta, i suoi. Il Portogallo non vuole però arrendersi senza lottare, tentando al 79' il colpo grosso ma fallendolo nonostante la bella rovesciata di Nani sventata da Lloris. Squilli isolati, comunque, per gli andalusi, nella fase finale di gara più remissivi rispetto ai propri avversari. Al minuto ottantadue ancora vicino al gol Sissoko, il cui tiro da fuori trova pronto Rui Patricio, sicuramente il migliore dei suoi. I momenti finali di gara registrano una Francia attiva e vicinissima al gol con Gignac al 91', bravissimo a tenere palla e a dribblare Pepe ma sfortunato nel vedere il suo pallone stampato sul palo. E' l'ultima azione dei minuti regolamentari, con le due formazioni stanche ma tutto sommato imprecise al momento di concludere. 

Il primo tempo supplementare vede un Portogallo immediatamente pericoloso al 94' grazie ad un colpo di testa di Pepe che addirittura fa saltare dalla panchina Cristiano Ronaldo, evidentemente zoppicante e con una fasciatura vistosa e rigida. Motivo di tale scatto, il gioco ottico che aveva illuso gli andalusi, convinti della rete del loro difensore ma delusi al momento di scoprire la triste verità. La Francia però non si fa abbattere da questa isolata situazione, iniziando a pressare ed imbrigliando il Portogallo nella propria metà campo. I compagni di Ronaldo non possono infatti rivaleggiare colpo su colpo, potendo approfittare solo di pochi occasioni isolate. Ed è proprio da una di questa che  al 103' il Portogallo potrebbe segnare, quando è cioè Eder a colpire di testa da calcio d'angolo trovando però la goffa seppur decisiva respinta di Lloris, che impedisce alla Francia di cadere nel baratro a fine frazione. Nel secondo tempo supplementare sono sempre i portoghesi inizialmente vicini al gol in maniera leggermente fortunosa: al 107', infatti, la traversa colpita su punizione da Guerreiro nasce da colpo di mano inesistente di Koscielny fischiato da Clattenburg. Il legno andaluso è comunque slolo il preludio ad un gol che giunge inaspettatamente e proprio grazie ad un guizzo del bomber Eder al 109', bravissimo a proteggere palla e a sganciare una mina dai venticinque metri davvero imprendibile per Hugo Lloris, forse però leggermente fuori posizione. I minuti finali di supplementare riscontrano una Francia stanca e sulle gambe, con un Portogallo che invece sembra più in palla anche grazie all'adrenalina derivante dal vantaggio e dalle urla dell'allenatore aggiunto Cristiano Ronaldo. Nessun'altra emozione, fino alla fine, con il Portogallo in festa e la Francia, sia intesa come squadra che come nazione, ammutolita.

Una gara tatticamente perfetta dei portoghesi, abilissimi a far stancare i francesi reggendo in difesa e pungendoli in contropiede. I ragazzi di Santos, infatti, si sono rivelati ordinati e tatticamente impeccabili, proponendo una prestazione puntuale e minuziosa in ogni sua componente: difesa attenta, attacco volenteroso nonostante l'assenza prematura di Ronaldo, portiere perfetto. Il giusto coronamento di un inseguimento al titolo iniziato nel lontano 2004 e conclusi nel migliore dei modi nella notte parigina. Certo, il Portogallo rimarrà comunque la ripescata capace di pareggiare sei delle sue sette gare, ma al momento di scrivere la storia tali circostanze lasciano il tempo che trovano. Solo insufficienze, invece, per Deschamps e i galletti. L'allenatore transalpino non è riuscito a trovare, infatti, la chiave di volta della formazione forse più forte e completa del torneo. Pogba fuori ruolo, Payet in declino e Gignac convocato al posto di Lacazette o Gameiro sono solo alcune delle scelte sbagliate che hanno forse condizionato il titolo. Gara comunque poco emozionante ma conclusa in crescendo da parte di entrambi i collettivi. Più cinico il Portogallo, troppo sprecona la Francia. Migliore in campo per gli andalusi, Eder. Per i galletti in evidenza Sissoko