L'ultima volta fu a Novembre, nello Stade de France, tra proiettili, esplosioni e paura. Quella paura che si sarebbe ben presto annidata nei cuori dei francesi, in un climax ascendente di tensione mista a rabbia. Uno scenario surreale nella sanguinosa serata di Saint-Denis, la partita amichevole fu portata a termine a più riprese: vinse la Francia 2-0, perse nuovamente l'umanità.

La collocazione geografica scelta dagli organizzatori di Euro2016 trasla la sfida nel sud del Paese transalpino. Questa sera i riflettori si accenderanno a Marsiglia, bagnata dalle acque mediterranee, e sul suo suggestivo ritratto dipinto tra numerosi porticcioli di pesca, le calanques, il castello d'If, l'arcipelago del Frioul e molto altro. L'impianto che ospiterà l'attesissima semifinale del torneo sarà lo Stade Vélodrome, la casa dell'Olympique Marseille. Stadio consistentemente ristrutturato con la capienza portata a 67.000 spettatori (60.000 precedentemente) e la copertura ondulata in fibra di vetro, davvero caratteristica, con l'intento di richiamare la forma collinare delle zone limitrofe.

Germania contro Francia non è mai una sfida banale: dal contesto storico, bellico, a quello calcistico la musica resta sempre la stessa. La sfida tra le due compagini nel penultimo atto della competizione segna, di fatto, una finale ante litteram. Alla vigilia del torneo, le due squadre più accreditate per arrivare a contendersi il trofeo proprio a Saint-Denis, erano i galletti di Didier Deschamps e la Mannschaft di Joachim Löw. Per analizzare e comprendere lo status fisico e mentale delle due nazionali, chiamo in causa "The Master Of Suspense" Alfred Hitchcock con due suoi capolavori che calzano perfettamente: Nodo alla gola e Vertigo

Foto: AFP/Getty Images
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Nodo alla gola 

Die Mannschaft, volontà di potenza ed eterno ritorno dell'uguale

La prima pellicola a colori della filmografia di Alfred Hitchcock è incentrata su un caso di omicidio dalla cronaca dell'epoca. Si basa sulla visione dell'Übermensch di Friedrich Nietzsche, secondo la quale due studenti, si sentono legittimati a strangolare un loro compagno di studi solo perché ritenuto inferiore e decidono di dimostrare di saper "padroneggiare la volontà di potenza" dinnanzi agli ospiti.

La Germania, campione del mondo in carica, ha sfatato anche l'ultimo tabù: superata e battuta finalmente l'Italia in una competizione ufficiale. I tedeschi, ora, puntano dritto alla doppietta con la conquista del campionato europeo. Il penultimo passo da compiere è quello con la Francia. Il nodo per il collo dei galletti è già confezionato, di certo non da reputare compagni come il malcapitato nel film, ma in questo senso, quasi banalizzando, possiamo affermare che la super-squadra di Joachim Löw vuole senz'altro marcare la propria leadership anche sul suolo europeo. Volontà di potenza ed eterno ritorno dell'uguale, così da ripetere, magari, lo scalpo della Seleção brasiliana durante gli scorsi mondiali con lo struggente 1-7 rifilato agli organizzatori della manifestazione. 

Il cammino dei teutonici è stato fin qui costellato da alti e bassi ma sempre caratterizzati dalla propria solidità (solo una rete subita da Neuer, il rigore di Bonucci nei quarti). Non potendo contare sulla vena realizzativa di Thomas Müller, come nei precedenti tornei; Löw ha rispolverato Mario Gomez nelle ultime uscite, guadagnando un punto di riferimento costante per la squadra. Per la sfida contro i francesi, però, il ct non potrà contare su diverse pedine preziose tra cui proprio Gomez. Fuori anche Mats Hummels per squalifica e Sami Khedira per infortunio, in dubbio lo stesso Bastian Schweinsteiger che ha accusato qualche problema dopo il match con l'Italia. Se anche il veterano del Manchester United non dovesse farcela, pronto Emre Can in mediana ad affiancare Toni Kroos. In difesa, per sopperire all'assenza di Hummels, scala Howedes in mezzo nel suo ruolo naturale con Kimmich che fungerà da terzino destro. In avanti si ripropone l'artiglieria leggera delle prime due partite in questo Europeo: Götze e Müller a scambiarsi i compiti da falso nueve. 

(4-2-3-1) Neuer; Kimmich, Boateng, Howedes, Hector; Emre Can, Kroos; Müller, Özil, Draxler; Götze.

Vertigo 

Les Blues, le vertigini e la paura di cadere 

Probabilmente all'apice della produzione Hitchcockiana, insieme a Psyco; Vertigo "gira" attorno al protagonista John "Scottie" Ferguson che lascia la polizia dopo un incidente riconducibile alla paura dell'altezza e accetta di lavorare per un vecchio compagno di scuola: gli affida il compito di sorvegliare la moglie Madeleine che in ricorrenti stati di incoscienza sembra posseduta dallo spirito di Carlotta Valdes, sua bisnonna morta suicida un secolo prima. Nascerà una storia d'amore tra i due, ma le vertigini e la paura di cadere perseguiteranno Scottie nei momenti decisivi per il salvataggio della giovane. 

Foto: Getty Images
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Ora, arrivano le vere difficoltà per la Francia. La semifinale è stata raggiunta, la pressione durante il tragitto è stata mitigata dalla pochezza degli avversari, con ottima organizzazione ma con ridotta finalizzazione. Sale la temperatura, sia per il mese - Luglio -, sia perchè i galletti sentono ad un passo la finale che coronerebbe un sogno. La paura di cadere è tanta, arrivati a questo punto, soprattutto per una squadra giovane come la nazionale di Deschamps; il parallelo con il Brasile 2014 sembra propriamente ad hoc per essere chiamato in causa. Lo stadio sarà gremito, i colori un tripudio bleu, blanc et rouge, il sostegno non mancherà ma la pressione... Il tifo blue ha già mostrato il doppio volto fin qui, la stampa francese critica ed osanna nel medesimo istante, così come i tifosi fischiano ed esultano in un battito di ciglia. Non sarà semplice, Pogba e i suoi dovranno trascinare un popolo contro una corazzata ma cadere definitivamente nel precipizio è un attimo. I galletti hanno raggiunto con non poche difficoltà la semifinale, un girone chiuso al primo posto grazie ad uno straordinario Dimitri Payet e alle reti siglate in zona cesarini. Difficoltà notevoli ed evidenti nel creare gioco e nel far partire l'azione e affidarsi alle qualità individuali degli attaccanti ha fatto soltanto il gioco degli avversari.

L'ultima uscita è forse stata la più convincente. Il 5-2 all'Islanda, però racconta tutto e niente: la difesa avversaria era tagliata come il burro da Griezmann e compagni, così come nel gioco aereo gli islandesi erano sempre sovrastati dai Blues. Migliorata senz'altro la manovra, con l'arretramento di Pogba a cucire gioco e smistare palloni: essenziale un uomo con qualità e visione nel vertice basso di centrocampo, soprattutto contro squadre che pensano soltanto a chiudersi a riccio. Quasi dannoso Kanté nelle sfide disputate sin qui, ottimo interditore e recuperatore di palloni ma non abbastanza tecnico per gestire la regia. Contro la Germania potrebbe essere la sua partita però. I tedeschi tendono a controllare il match, uno schermo davanti alla difesa consentirebbe di impostare la partita sul contropiede con i velocisti in avanti pronti a colpire. 

Rientrano dunque dalla squalifica Kanté e Rami, e dovrebbero riprendersi nuovamente le rispettive posizioni sul terreno di gioco. Deschamps potrebbe riproporre il 4-3-3 abbastanza usuale con Hugo Lloris tra i pali; Sagna ed Evra sulle corsie di difesa e Rami-Koscielny al centro. Kanté vertice basso con Paul Pogba e Blaise Matuidi intermedi nel centrocampo a tre. In attacco il capocannoniere del torneo Antoine Griezmann e Dimitri Payet, dietro al centravanti Giroud. 

(4-3-3) Lloris; Sagna, Rami, Koscielny, Evra; Matuidi, Kante, Pogba; Griezmann, Giroud, Payet.