Il sogno si è spento. E' svanito a undici metri da una semifinale che sarebbe stata l'apoteosi di una cavalcata irripetibile. Eppure, quello che resta è tanto importante quanto quello che non c'è stato. Passione, Amore, Tenacia, Unione; l'Italia scesa in campo ad Euro 2016 ha raffigurato a pieno il prototipo di una Nazionale non al top dal punto di vista qualitativo, ma avanti anni luce per doti che oggi come oggi sono sempre più rare da trovare sia in squadre di club che in Nazionale.
La carrellata di immagini con cui vogliamo ricordare l'europeo degli Azzurri parte da Lione e da una notte che esigeva risposte. Arrivarono forti e chiare, con voce piena, due reti e una prestazione maiucola. Il super favorito Belgio si inginocchia.
1) Giaccherini apre la danze. Servito da un pallone "parlante" di Bonucci, il Giak scatta sul filo del fuorigioco, controlla alla perfezione e beffa Courtois. Il 23 sarà l'emblema di questa Nazionale operaia e sognatrice.
2) Pellé si ingobbisce in un esultanza quasi rabbiosa. E' la dimostrazione di una fame che Antonio Conte ha citato più e più volte, e che la sua Nazionale ha nel dna. La stoccata dell'attaccante con la numero 9 è l'ombrellino nell'home drink di un match che fa risvegliare la voglia di tifare Azzurro.
3) La solidità, l'unione e la compattezza del gruppo Azzurro. Il successo con il Belgio è il miglior trampolino per un Euro 2016 da assoluti protagonisti.
Da Lione a Tolosa, la Nazionale si muove poco all'interno dell'esagono francese. Nel quartier generale di Montpellier, il Sergente Conte tiene alta la concentrazione in vista di un match, quello con la Svezia di Ibra, che può regalare qualificazione e primato nel girone con un turno d'anticipo.
Il battaglione è tonico e la risposta non si lascia attendere. La fisicità della Svezia è un ostacolo difficile da aggirare, ma la qualità questa volta fa la differenza. Eder si inventa un gol alla "Baggio", l'Italia vola con la testa agli ottavi di finale.
4) La gioia incontenibile di Eder Martins Citadin. L'oriundo a disposizione del Popolo Italiano. Il suo gol con la Svezia è un concentrato di poenza, tecnica e precisione. La sua esultanza è una liberazione per lo scatenato Conte che nel match successivo con l'Irlanda potrà ruotare alcuni soldati.
5) L'esultanza degli Azzurri sotto lo spicchio di tifosi Italiani. Il seguito per questa Nazionale cresce sempre di più. Il Paese inizia a credere nell'impresa!
6) "Stringiamoci a corte, siam pronti alla morte...". La Francia, per tre settimane si trasforma in una succursale dello stivale. Le tribune sono piene di italiani. La Nazionale sente il vento del tifo che la spinge sempre più in alto.
Dopo la Svezia, c'è un normale rilassamento. L'Italia è qualificata come prima del suo girone. Conte decide di cambiere 8/11 della squadra titolare, facendo riposare pedine importanti che torneranno in auge a partire dagli ottavi. L'Irlanda però, è un rivale tosto e l'Italia B prende l'impegno sotto gamba. Conte striglia la sua Nazionale ma alla fine arriva la beffa.
La sconfitta è dura da digerire; almeno non porta ripercussioni sulla cavalcata verso il primo posto.
7) La capocciata di Brady riporta gli Azzurri con i piedi per terra. La presunzione non può essere una virtù, soprattutto in una squadra come questa. Il gol all'89' serve per capire e migliorare tante cose. La Nazionale esce rafforzata dal Lille Metropole, ma all'orizzonte c'è l'avversario che non ti aspetti. Il tuo incubo: La Spagna.
Il destino ci porta a Saint Denis, nello Stadio designato per la finale. L'avversario degli ottavi è lo stesso di quattro ed otto anni fa, La Spagna. Conte, dall'alto delle sue competenze tattiche, conosce la difficoltà del match ma non si nasconde. L'Italia è pronta per scrivere la storia e sfatare il mito. Il momento è arrivato e se "L'Italia chiamò..." La Nazionale rispose.
8) Conte ringhia. La pioggia lo bagna ma non lo scalfisce. La sua espressione, la sue gestualità, il suo ghigno, lo fanno entrare di diritto tra le immagini più significative di questo Euro 2016. Sotto i suoi insegnamenti, i suoi rimpoveri e incitamenti, l'Italia gioca una partita perfetta. La vendetta è servita. L'Italia vola ai quarti!
9) Chiellini ci porta avanti. L'Italia merita, crea, domina, ma non la chiude. Nel finale è apnea. La Spagna si aggrappa a qualsiasi cosa per rientrare in partita. Poi, un deja vù ci riporta a Lione... il contropiede perfetto e la sentenza di Graziano Pellé. Il centravanti si ingobbisce di nuovo, corre verso la panchina, verso Conte e i compagni. E' il momento di massima esaltazione di questo EURO 2016.
10) Gigi ci riprova. Ci riesce. La grande gioia sta anche nelle azione folli dei più anziani. Di chi non ti aspetti. La Nazionale con lui (sui pali) può dormire sonni tranquilli...
Dopo la lezione alla Spagna, la sorte resta avversa: il cammino degli Azzurri culmina nell'atteso quarto di finale con gli storici rivali della Germania. Sempre battuti i tedeschi, ma mai così forti... La Nazionale di Low arriva da Campione del Mondo, con tutti i favori del pronostico e con una condizione fisica migliore. L'Everest, stavolta sì, è da scalare a mani nude.
11) Gli Italiani rispondono ancora una volta presente. Le tribune dello Stade de Bordeaux parlano la nostra lingua. Il campo invece, non promette nulla di buono.
12) Dopo 60 minuti di equilibrio, una giocata di Gomez, rifinita da Hector e conclusa da Ozil sposta la bilancia del match. L'Italia è sotto e ha poco tempo per reagire. Il grande lavoro svolto per arrivare sin qui sta per dissolversi...
13) La speranza è l'ultima a morire. La tenacia, il cuore, la voglia di fare di questa Nazionale rimette in piedi il risultato. Aiutati da Boateng gli Azzurri beneficiano di un calcio di rigore. Dal dischetto, "Bonnie" Bonucci è freddo come un Bounty Killer. Neuer viene battuto per la prima volta in questo europeo. Si va ai supplementari!
14) Trenta minuti in più non bastano. I rigori sono il modo più palpitante e crudele per decidere una partita che è davvero infinita. Conte sceglie i cinque rigoristi; Zaza prende il posto di Chiellini proprio in extremis, ma il suo penalty si rivelerà impreciso...
15) I tedeschi falliscono con Muller e Ozil. Noi facciamo ancora peggio: Pellé e Zaza non inquadrano la porta. Bonucci questa volta perde il duello con Neuer. Sembra essere la cartolina d'addio invece...
16) Schweinsteiger sbaglia ancora una volta e la serie di rigori va ad oltranza. La paura è tanta, l'adrenalina può fare brutti scherzi. Dopo altri sei rigori finiti tutti in rete, Darmian si fa ipnotizzare da Neuer. Questa volta sembra davvero finita per gli Azzurri.
17) Hector va dal dischetto. Se segna è finita... la tensione si può talgiare con un coltello. Buffon intuisce che il rigore sarebbe diretto alla sua sinistra, il tiro parte e Gigi su tuffa.
18) La palla entra befferda, passando sotto al tronco nel capitano. Hector si gira correndo all'impazzata. La panchina Azzurra cade nello sconforto. Gigi Buffon resta a terra, inerme. Lo sguardo nel vuoto, la delusione nel cuore, le lacrime sul viso. L'Italia è fuori.
19) Nemmeno il capitano trattiene le lacrime. Le squadre abbandonano il campo in preda a due stati d'animo opposti. E' passata da qualche minuto la mezzanotte e mentre la festa nello spogliatoio dei tedeschi è all'inizio, tra i ragazzi Azzurri c'è solo tanta delusione. Delusione per aver combattuto alla pari e non aver portato a termine l'obiettivo. Delusione per non aver fatto felici i tifosi Azzurri. Delusione per un viaggio Bellissimo che si conclude troppo presto.
Quello che resta però, è una squadra di Uomini veri che nonostante le avversità, le critiche e gli scetticismi, ha saputo creare una magia unica che contraddistingue la passione per la Nazionale. Le gesta di questi uomini prima che di questi calciatori, non saranno dimenticate; non sarà dimenticata la grinta di Conte, l'organizzazione del centrocampo, la corsa degli esterni e di Giaccherini, la lotta di Pellé ed Eder, così come la rocciosa difesa bianconera.
Nulla di tutto ciò sarà accantonato, dunque, è tempo di dirVi Grazie.
20) L'ultima istantanea ci riporta alla festa degli Azzurri a Tolosa. Una corsa liberatoria sotto i tifosi italiani giunti fino in Francia. E' l'Italia che vogliamo e che abbiamo amato. L'Italia a cui diciamo Grazie.