Petit faceva parte di quel centrocampo della Francia che vinse la Coppa del mondo nel mondiale organizzato in casa nel 1998. Anche la nazionale di oggi ha le stesse aspettative alte di quel gruppo, di cui faceva parte anche un certo Zinedine Zidane. Qualcuno ha paragonato Pogba proprio a Zizou come importanza, ma Petit non vede troppo questo accostamento. 

Questa la sua spiegazione: "Troppa pressione su di lui. E’ un ragazzo di 23 anni. Alla sua età né Platini né Zidane erano ancora fuoriclasse. Mezzala o mediano? La Francia non gioca come la Juve. Da mediano contro l’Irlanda ha fatto bene, ma è un posto delicato: non devi fare errori, mai rischiare come faceva il primo Verratti, e a volte Pogba si lascia andare perché ha un bagaglio tecnico enorme. Lo vedo meglio più alto, da box- to-box: Pogba è un diamante che deve ancora essere tagliato nel modo giusto per brillare. E' intermittente come la Francia che deve prendere uno schiaffo per reagire."

Paul Pogba, directmatin.fr
Paul Pogba, directmatin.fr

L'Italia, invece, si è dimostrata continua contro il pronostico di molti. Anche Petit si accoda agli elogi per gli Azzurri di Conte: "L’ammiro. E’ eterna. Vi davano per spacciati in partenza e siete ai quarti. L’Italia è un gruppo unito. Buffon, Bonucci, Barzagli e Chiellini sono magici. Con loro puoi andare al fronte e sai che non ti tradiscono. L’Italia non fa catenaccio, è una squadra esplosiva. Magari la difesa non sale mai, ma la fase offensiva è uno tsunami. Anche se chiunque potrebbe battere questa Spagna. Conte? È un guru. Ha convinto i giocatori di poter andare fino in fondo. Ha scelto gente cui inculcare la sua mentalità. Non avrebbe mai preso un Balotelli, neanche al top. Spero che a Londra svegli un po’ di gente, come Fabregas. Certi soffriranno molto di più che con Mourinho."

Esultanza di gruppo per l'Italia, jawapos.com
Esultanza di gruppo per l'Italia, jawapos.com

Infine l'ex centrocampista si dice favorevole alla nuova formula allargata dell'Europeo che permette di vivere storie come quelle del Galles e dell'Islanda"E' gradevole. La formula a 24 squadre mi piace. Permette a molte realtà di emergere. Gli islandesi hanno già vinto l’Europeo, sono gli eroi di un Paese. Si battono come dei carrettieri, ma sono ordinati: in due movimenti sono già nella tua area. La Francia dovrà essere forte mentalmente, fisicamente e tecnicamente. Occhio alle rimesse laterali, visto che siamo deboli sui calci piazzati."