Nemmeno i druidi dei celti, gli antenati di coloro che oggi tengono vive quelle tradizioni più di ogni altri popolo, potevano immaginare che diversi secoli dopo un gruppo di pronipoti sarebbe stato in grado di compiere una tale impresa: è tutto vero, il Galles è la seconda semifinalista di Euro 2016. Un traguardo storico, mai raggiunto prima d'ora (miglior risultato di sempre i quarti al mondiale del '58), afferrato con la grinta, il cuore e il carattere di chi insegue un sogno che si fa sempre più realtà.

La vittima è una delle "eccellenti" dell'europeo, è il Belgio dei talenti e dei fenomeni, che si vede ribaltare l'1-0 acquisito nei primi minuti e deve soccombere alla fine per 3-1. Le assenze in difesa per Wilmots pesano eccessivamente e il risultato parla da sé, varrà probabilmente l'esonero dell'ex senatore e rappresenta l'ennesima delusione di una nazionale che si è costruita attorno un hype esagerato forse per il reale valore ed abitudine. Fedele invece ai suoi, Coleman non cambia l'undici iniziale e sceglie Robson-Kanu dal primo minuto.

Delirio al pareggio del Capitano WIlliams. (fonte immagine: Twitter)
Delirio al pareggio del Capitano WIlliams. (fonte immagine: Twitter)

Red Devils approcciano la partita nella miglior maniera possibile, facendo valere il maggior tasso tecnico di squadra e dominando in lungo e in largo nel primo quarto d'ora, nel quale arrivano una clamorosa triplice occasione e il gol del vantaggio, una staffilata di prima intenzione di Nainggolan dai 25 metri che vola dritta per dritta all'incrocio dei pali non lasciando scampo a un Hennessey incolpevole, ma miracoloso solo pochi minuti prima: Lukaku da sinistra aveva infatti pennellato un gran cross sul palo lungo, dove Carrasco era riuscito a concludere trovando la respinta del numero uno del Galles, mentre è stato poi Taylor a prodigarsi in un salvataggio sulla linea su De Bruyne e ad immolarsi su Hazard. Tra il gol e il brivido iniziale, una folata di Bale da Bale, chiusa con un sinistro in diagonale sull'esterno della rete.

I britannici collezionano inizialmente più ammonizioni che occasioni (tre nei primi 24 minuti), ma hanno una buona reazione d'orgoglio che trova il primo picco al 25', quando un riflesso fulmineo di Courtois nega il pareggio a Taylor, innescato a centro area da un bel cross basso dal fondo di Ramsey. L'asso dell'Arsenal mostra però una buona vena da assist-man confermata al 31': il suo corner pesca al centro la testa di Ashley Williams, liberatosi in un mega-stack cestistico a centro area, un trenino che la difesa belga non riesce a leggere abbandonando il capitano gallese che tutto solo realizza l'1-1. Il finale della prima frazione è ancora dominio di un Galles ormai rigenerato, che riesce anche a creare altre diverse buone occasioni, una in particolare con Bale che vede Courtois bloccare in allungo a terra il suo diagonale destro.

Lo stacco vincente di Williams. (fonte immagine: Twitter)
Lo stacco vincente di Williams. (fonte immagine: Twitter)

Per recuperare il pallino del gioco, Wilmots si gioca la carta Fellaini a inizio ripresa al posto di un Carrasco evanescente, riuscendo nelle intenzioni e generando almeno quattro occasioni buone nel giro di 6 minuti, ma la beffa è dietro l'angolo: al 55' Bale lancia per l'ennesimo inserimento di Ramsey, il quale trova Robson-Kanu che centralmente, spalle alla porta, con un colpo di tacco trasforma in statue di sale tre difensori del Belgio e conclude freddando Courtois. Il vantaggio galvanizza il Galles, più lucido anche nelle chiusure difensive e bravo nei minuti immediatamente seguenti ad arginare la reazione avversaria, anche se più il tempo passa e più salgono di colpi i Red Devils, pericolosi soprattutto con la proposta dalle fasce, assortite ulteriormente con l'ingresso di Mertens a un quarto d'ora dal termine.

Robson-Kanu dopo la sua rete. (fonte immagine: Twitter)
Robson-Kanu dopo la sua rete. (fonte immagine: Twitter)

Il passaggio al 3-3-1-3 finale e d'assedio porta il Belgio stabilmente nella metà campo avversaria, ad attaccare e a reclamare un paio di rigori, ma senza generare vere e proprie occasioni, sicuramente sbilanciando però troppo la squadra. Così all'86' i britannici riescono addirittura a triplicare con il neo-entrato Vokes, magistrale nello staccare poderosamente sul primo palo girando sul secondo il cross di Gunter e facendo scoppiare la festa degli increduli tifosi sugli spalti.

Al fischio finale, dopo qualche minuto di iper-resistenza in area senza mai permettere agli avversari di battere verso la porta, il delirio si scatena anche in campo, tra abbracci e cori con i tifosi, con un faccia un po' più triste degli altri, quella di Aaron Ramsey, diffidato e ammonito, costretto a saltare la semifinale col Portogallo. A questo punto la speranza del talento gallese è ritrovare il campo allo Stade de France, perchè il drago rosso ha ancora del fuoco da sputare.