La Germania di Joachim Löw ha rispettato i pronostici finora ed è la squadra da battere in questa competizione: 6 gol fatti e 0 subiti in 4 partite fin qui, una solidità impressionante, basata su un collettivo che in gran parte comprende gli eroi del Mondiale 2014 come Neuer, Müller, Hummels, Khedira e Kroos, con un ricambio generazionale di ottimo livello ben studiato e già avviato dalle qualificazioni (Kimmich per Lahm, Sanè per Klose e Tah per Mertesacker le principali novità). La qualità maggiore di questa squadra è senza dubbio il palleggio, a cui si aggiunge la disarmante naturalezza con cui le mezzepunte trovano un gioco fluido e scorrevole, che ha nella ricerca della profondità e degli inserimenti senza palla di Khedira/Müller il climax delle sue azioni.

Il principale regista è Toni Kroos, 26enne play del Real Madrid. Abbandonato il 4-3-3 del Mondiale brasiliano, nel 4-2-3-1 tipo di Loew Kroos viene schierato a sinistra, e non è un caso che la maggior parte delle azioni avvengano dalla sua parte e che sia il giocatore con più passaggi riusciti. La peculiarità è la posizione a dir poco offensiva degli esterni bassi Kimmich ed Hector che si dispongono in modo simmetrico sulla linea dei trequartisti, grazie alla solidità difensiva dei due centrali Hummels e Boateng, nonché alle ottime doti tecniche di Neuer, la Germania si può permettere un baricentro alto durante la maggior parte delle partite e, grazie alle qualità d'impostazione di Boateng (cresciuto nell'ultimo anno con Pep Guardiola sotto questo aspetto) e Hummels, ha la certezza di poter giocare dal basso senza particolari patemi, semmai Kroos fosse vittima di una marcatura a uomo.

Da notare la posizione avanzata di Kimmich e Hector che si dispongono appena dietro le "ali" Draxler e Özil, a loro volta in posizione di cc sinistro e destro.

La posizione di Draxler e Özil non è casuale, infatti questi formano con Khedira e Kroos un quadrilatero a centrocampo, offrendo quindi più soluzioni di passaggio.

La sincronia dei movimenti è tutto. Qui sopra vediamo la rete di Gomez contro la Slovacchia: Kroos, qualche metro più indietro, scarica per Hector, nel frattempo Draxler si stacca dal vertice (qui occupato dall'arbitro) ed attacca la profondità alle spalle del difensore slovacco ricevendo la sfera, per Julian l'1 - 1 è un gioco da ragazzi, l'avversario è lasciato sul posto come una statua.

Gomez nel frattempo è bravo a seguire l'azione facendosi trovare sul primo palo, e qui il suo marcatore commette un errore da matita rossa facendosi sbilanciare/anticipare.

Sui calci piazzati, la Slovacchia ha eseguito marcature prevalentemente a zona (come vediamo qui) con Khedira e Gomez torri anteriori e Kimmich, Hummels e Müller chiamati ad inserirsi da dietro, fuori dall'area di rigore troviamo Boateng in una posizione favorevole per il tiro da fuori (il gol dell'1-0 nasce in modo abbastanza analogo) e Hector.

Gli slovacchi tuttavia si sono lasciati trovare impreparati in più occasioni, nel gol del 3-0 di Draxler (liberissimo sul secondo palo) per esempio c'è una dormita difensiva generale imperdonabile.

La Germania ha risolto il match non solo per il tasso tecnico superiore, ma anche per la disattenta copertura avversaria, in un 4-5-1 spesso scollegato. 

Nell'azione sopra (poi sfumata) ancora una volta Draxler legge alla perfezione il tempo d'inserimento e Özil trova un lancio lungo perfetto, il terzino avversario copre bene la diagonale però e l'azione non si concretizza per errore del giocatore tedesco.

Una macchina solida quella tedesca, direte voi, che schiaccia gli avversari e mantiene la sfera in modo scorrevole ed armonico, ed invece qualche crepa c'è: la transizioni difensive (spesso su palla persa) non sono sempre impeccabili, ecco un esempio:

Kroos viene saltato dal diretto avversario e Draxler si perde il laterale di sua competenza, la palla viene scaricata in quella zona, con la sovrapposizione del terzino e con Hummels già impegnato a marcare un avversario.

La sfera viene scaricata a centro-area per Kucka che impatta bene ma trova la mano di richiamo di Neuer, senza dubbio la migliore chance per Hamsik e co.

Vediamo qui sotto invece una possibile chance non ben organizzata che sfuma per gli slovacchi: Weiss trova il dai-e-vai col compagno e va verso il fondo, qui però la mezzala non va incontro al pallone in una zona ghiotta per tirare, ma rimane ferma e Weiss scarica sul secondo palo per il facile intercetto di Hummels.

Una partita comunque mai in dubbio per i ragazzi di Löw. Qui invece vediamo due situazioni gravi contro la Polonia dove Milik in entrambi i casi "grazia" i teutonici:

La Polonia ha impostato il match in modo aggressivo e particolarmente pronta alla ripartenza non appena ci fosse stata l'occasione, qui abbiamo una rapida situazione di 4 - 4 dopo un intercetto polacco, Lewandoski avanza palla al piede ed è seguito da Kuba, Milik e Grosicki che attaccano la profondità, ovviamente i difensori tedeschi sono impreparati a questa transizione difensiva e tutti (eccetto Hummels) corrono spalle all'avversario.

Milik è bravissimo a fare il velo per Grosicki sistemandosi in zona centrale per tirare di prima, qui però Boateng sbaglia il movimento perché libera la corsia per l'attaccante dell'Ajax e crea un raddoppio inutile con Höwedes (il cui compito sarebbe stato quello di accompagnare l'ala del Rennes sul fondo): si passa da un 4 - 4 ad un 2 - 1 tedesco (Lewandoski e Grosicki in gabbia) creando però così un mismatch numerico ed una peggior disposizione sul campo, per loro fortuna il polacco si incarta al momento del tiro e la porta di Neuer è salva.

Qui sotto invece Boateng e Khedira sono mal posizionati e Milik ha tempo e spazio per farsi trovare libero sul cross di Grosicki, tuttavia a porta spalancata manca il colpo di testa in tuffo vincente.

Un altro problema della Germania in quella gara e all'esordio contro l'Ucraina era la fluidità nella trequarti finale del campo: nelle prime due uscite Goetze era il falso centravanti col compito di allargarsi e addentrarsi tra i due centrali, tuttavia il trequartista del Bayern si è mostrato troppo giocatore "tra le linee" e il ripiegamento di Müller sulla fascia (Höwedes a differenza di Kimmich spingeva ad intermittenza e stava spesso basso non garantendo la giusta ampiezza) ne comprometteva le indiscusse qualità nel trovare la profondità. Con l'utilizzo di Gomez invece e la formazione del quadrilatero spiegato prima, Thomas ha potuto scorazzare spesso in modo assai pericoloso riuscendo ad andare in verticale grazie al varco aperto da Gomez che andava incontro alla sfera portandosi lontano l'uomo di riferimento.

Nell'azione del gol di Gomez contro l'Irlanda del Nord (qui sotto viene riportata la fase iniziale) si vede come sia efficace questo movimento e come la Germania abbia trovato con maggior frequenza e qualità la verticale sfruttando le doti negli half spaces di gente come Özil.

Se da un lato dunque la Germania è una macchina collaudata che cerca di migliorarsi e che ha corretto questi errori offensivi, dall'altro Löw deve rivedere meglio la fase difensiva. Contro squadre difensivamente solide ed efficaci negli inserimenti e nelle ripartenze come l'Italia, errori del genere potrebbero essere fatali. Sta agli Azzurri trovare il cinismo vincente e sfruttare al meglio tali chances. In fondo ogni rosa ha le sue spine.