Da Reykjavik a Parigi, un viaggio lungo, lunghissimo, che porta in grembo un sogno, quello di una nazione intera che spinge i propri beniamini verso l'ennesima impresa. Una sorta di nuovo sbarco in Normandia, stavolta pacifico, per partecipare ad una manifestazione sportiva ed entrare a far parte della storia, con la speranza di scriverne un nuovo capitolo. Dopo l'esaltante cammino ai gironi di qualificazione, l'impresa contro gli inventori del gioco, ed ora la sfida ai padroni di casa, anche in questo caso apparentemente imbattibili. 

L'Islanda si mobilita - ancora una volta - e dopo aver emozionato gli animi degli appassionati con la haka islandese al termine delle sfide contro Austria e Inghilterra, volta pagina a caccia di un nuovo miracolo sportivo da compiere. La notizia di oggi è che - alla folta rappresentanza islandese già presente all'Allianz Riviera di Nizza - si aggiungeranno altri tifosi pronti a salpare dai porti dell'isola nordica per raggiungere, in barca, la Francia. Destinazione Le Havre, prima di raggiungere Parigi in qualsivoglia modo. Dall'Alta Normandia a Saint Denis, in nome della passione per una squadra letteralmente esplosa negli ultimi anni.

"E' impossibile descrivere come ci sentiamo. Mi sono qualificato con i miei migliori amici. Siamo molto uniti, è meraviglioso. E poi i nostri tifosi! Dieci mila persone sono arrivate dall'Islanda, è incredibile. E' come avere una famiglia allo stadio". Le parole di Arnason, trentatreenne vichingo di poco più di un metro e novanta, al termine della sfida contro l'Austria, rendono idea della favola che l'Islanda del calcio sta vivendo. L'isola dei sogni, che fino a qualche anno fa non esisteva sulle mappe calcistiche mondiali, si è palesata all'Europa del pallone. Dalla cavalcata delle qualificazioni - e dall'eliminazione dell'Olanda semifinalista mondiale - alla sfida a Saint Denis, contro la Francia di Deschamps, Payet e Giroud, che iniziano a guardare con leggero timore - quello di emulare gli inglesi - alla partita di domenica sera. 

Lars Lagerback - il Deus ex Machina svedese che muove i fili dalla regia - studia come e dove mettere la museruola ai transalpini, dopo aver imbrigliato Cristiano Ronaldo prima e Wayne Rooney dopo. Ora tocca a Pogba, da affrontare con la stessa umiltà e con la stessa cattiveria agonistica mostrata fino a questo punto. Domenica sera Parigi si colorerà di Bleus - ovviamente - ma anche di rosso, bianco e blu islandese. Un paese che si appresta a sbarcare in Normandia per raggiungere il teatro dei sogni. La famiglia islandese, questo Europeo, l'ha già vinto.