Vicente Del Bosque non perde la sua naturale calma. In panchina, osserva, quasi inerme, la caduta di un impero, si alza solo a un passo dal tracollo. A pochi metri di distanza, Conte si dimena, "brucia" l'erba, scaraventa lontano il pallone infuriato con i suoi. Diversa interpretazione della partita, del momento.
Il tecnico spagnolo sale sul banco degli imputati, sotto la lente d'ingrandimento alcune scelte discutibili. Del Bosque cade nella trappola azzurra, la Spagna - schiava del suo modo di intendere il calcio - non riesce a trovare una contromisura alla perfetta Italia di Saint Denis.
Al termine, Vicente ammette la superiorità azzurra, rivendica i successi del recente passato e analizza, con lucidità, il match. Nei primi 45, Italia padrona del campo, in vantaggio di una rete e con continuità dalle parti di De Gea. Dopo l'infortunio di De Rossi, maggior spazio per la Roja, con Buffon decisivo nel finale.
"Sapevano benissimo quello che dovevano fare e sono riusciti a portare in campo il loro piano di gioco. Noi siamo stati timidi, ma nella seconda frazione abbiamo attaccato di più, avendo le nostre occasioni. Ogni volta che si perde una partita come questa fa male, ma in questi 8 anni siamo stati sempre tra i primi, ma quest'anno toccava all'Italia e facciamo i complimenti a loro".
A completare il pensiero del tecnico, Iniesta. Il centrocampista del Barcellona non cerca alibi, non tira in ballo malasorte o episodi. Un campione, anche nella sconfitta. Don Andres si inchina all'Italia e scruta l'orizzonte, per la Spagna alle porte una rivoluzione.
"Non ho parole, loro sono stati più dinamici e pronti di noi. C'è grande delusione, abbiamo atteso troppo per reagire e alla fine siamo usciti sconfitti. Ora dobbiamo pensare al futuro".