La Copa America 2016 verrà ricordata non solo per il festeggiamento del Centenario ma anche per le sue particolarità, quali quella di esser stata allargata alle squadre del Centro e Nord America, e quella di essersi giocata un anno dopo la precedente edizione. La caratteristica che però rimarrà emblematica sarà quella di essersi giocata in uno degli scenari più belli del mondo, cioè quello USA. I padroni di casa sono stati protagonisti di un torneo giocato complessivamente bene, considerando anche gli avversari che hanno dovuto affrontare. La formazione di Klinsmann fino all'ultimo minuto di questa competizione ha dato tutto quello che poteva dare, mettendo in mostra il proprio gioco e sfoderando tutte le proprie armi, che hanno anche messo spesso in difficoltà le difese avversarie.
Gli USA, alla prima partecipazione ad una Copa America, hanno subito ricevuto grandi pressioni ed attenzioni da parte della stampa e dei tifosi che si aspettavano un grande torneo dai propri beniamini. La nazionale americana non ha avuto assolutamente vita facile, considerando che è stata sorteggiata in un girone con Colombia, Costa Rica e Paraguay. Gli addetti ai lavori davano già per spacciata la formazione di Klinsmann che invece è stata brava a non farsi intimorire dalla maggior caratura tecnica dell'avversario e con una buona organizzazione difensiva ed offensiva è riuscita a chiudere la prima fase con due vittorie (Costa Rica 4-0, Paraguay 1-0) e la sconfitta inaugurale con la Colombia (0-2). Grazie a tali risultati gli USA sono riusciti a terminare al 1° posto ottenendo così la qualificazione ai Quarti di Finale dove hanno affrontato l'Ecuador. Dempsey e Zardes hanno trascinato la nazionale americana alla vittoria per 2-1, arrivando così in semifinale. Ad attenderli c'era la stellare Argentina, che ha letteralmente sopraffatto la squadra di Klinsmann con il netto risultato di 4-0.
Un torneo quindi dove ancora una volta hanno spiccato le prestazioni dei due giocatori simbolo di questa nazionale e cioè Bradley e Dempsey, due uomini imprescindibili dentro e fuori dal campo. Ciò rende ancora più difficile determinare la positività o la negatività di questo 4° posto. Per questo l'analisi va ampliata, infatti in essa bisogna anche considerare che sulla carta c'erano nazionali come Costa Rica e Paraguay che dovevano risultare superiori alla stessa squadra americana, per non dimenticare che negli altri gironi c'erano anche il Brasile e l'Uruguay, che poi sono clamorosamente uscite alla prima fase. Se ciò non bastasse si può anche notare il modo col quale gli USA hanno approcciato alle sfide contro squadre che sulla carta partivano favorite a causa del maggior tasso tecnico. La nazionale americana ha sempre rispettato qualsiasi avversario senza averne timore e già quest'aspetto sarebbe sufficiente per valutare positivamente il cammino degli USA. Infatti non è da considerare scontato l'elemento della spregiudicatezza solamente perchè la formazione americana ha giocato questa competizione in casa. Al contrario tale situazione ha solamente portato una maggior pressione ed attenzione, alla quale gli uomini di Klinsmann non erano abituati. La loro bravura è stata nel trasformarla in energia positiva da mettere sul campo per superare avversari più forti. Il cammino degli USA non è stato neanche agevolato, in quanto si sono ritrovati ad affrontare tutte le nazionali più forti di questa competizione.
Logicamente chi utopisticamente poteva credere che in quanto squadra di casa avesse le chances di aggiudicarsi la competizione allora a quel punto sarebbe ovvio considerare il 4° posto come un "fallimento", ma la realtà dice che gli USA sono andati ben oltre le aspettative. A questo punto bisogna capire di chi sono i meriti: detto dei fondamentali Bradley e Dempsey, c'è da riconoscere a coach Klinsmann un sistema di gioco che permette alla nazionale americana non solo di saper contenere ma anche di offendere in modo ordinato e nello stesso tempo molto pericoloso. Il punto è che questo torneo ha dimostrato ancora una volta come, a parte i due giocatori già citati, non ci sia una presenza significativa di talenti nella formazione americana ed è su questo che gli USA dovranno lavorare in vista dei Mondiali 2018. La MLS è un campionato in continua evoluzione grazie all'arrivo dall'Europa di giocatori di spessore, ma ciò non basta in quanto il sistema va migliorato dall'interno. I fatti dicono comunque che negli ultimi anni gli USA hanno avuto una crescita costante nell'ambito calcistico e questo può solamente far ben sperare tutti i tifosi a stelle e strisce.
A coronamento della bella manifestazione disputata dalla nazionale americana ci sono i numeri raccolti lungo tutto il torneo dalla squadra di Klinsmann:
Gol subiti: 8
Gol subiti/partita: 1.3
Reti inviolate: 2
Scivolate: 112
Duelli: 571
Rinvii: 124
Parate: 16
Palloni intercettati: 75
Passaggi: 2199
Precisione passaggi: 78%
Cross: 44
Possesso: 42%
Gol: 7
Gol - dentro l'area: 6
Gol - fuori area: 1
Gol/partita: 1.2
Rigori: 1
Precisione rigori: 100%
Tiri: 38
Precisione tiri: 39%
Fuorigioco: 8
Cartellini gialli: 14
Cartellini rossi: 2
Falli ottenuti: 75
Rigori concessi: 1
Quindi un 4° posto che sa di punto di partenza per la preparazione dei Mondiali in Russia nel 2018 che gli USA vogliono assolutamente disputare da protagonisti.