La partita più avvincente di questo Europeo. La gara che sancisce il risveglio di Cristiano Ronaldo. Una pregevole finezza di tacco, un’inzuccata che vale il passaggio del turno. Il fuoriclasse del Real Madrid, ampiamente criticato in avvio di torneo per le prestazioni deludenti e ancora fermo a quota 0 gol, è tornato decisivo siglando una doppietta che regala il passaggio agli ottavi al suo Portogallo. Col brivido, come migliore terza ma pur sempre avanti.
Una gara bellissima, spettacolare, con gli ungheresi in vantaggio per tre volte e tre volte raggiunti dagli uomini di Santos, alla prova del cuore e dell’orgoglio. L'avvio del Portogallo è propositivo, ma in fin dei conti inconcludente. Gli ungheresi vogliono confermare il primato nel girone e pur partendo in sordina, affondano velenosi quando riescono a sfondare la pressione lusitana. Joao Mario si conferma il più propositivo dei suoi, da lui partono tutte le migliori iniziative portoghesi seppur blande dei primi minuti del match. L’Ungheria però è sorniona e cova in silenzio l’affondo letale. Affondo che arriva inesorabile al 20’ quando Gera riceve al limite su corner e scarica un sinistro micidiale imprendibile per il povero Rui Patricio. È un gol dal peso specifico incalcolabile, una doccia gelata per gli uomini di Santos, in questo momento, fuori dall'Europeo. Lo stordimento è tanto. A tal punto che i magiari potrebbero archivaire la pratica solo qualche minuto più tardi ma Rui Patricio è provvidenziale ad evitare il 2-0 di Elek. Il Portogallo prova a darsi animo cercando il corridoio in profondità per Cristiano Ronaldo, affidando tutte le proprie speranze nel talento del fuoriclasse di Madeira. Che ci prova alla mezz’ora su punizione, chiamando alla deviazione Kiraly, che non si fida e manda in angolo. È il preludio al pareggio che arriva al minuto 42, e lo zampino lo mette proprio il Pallone d’Oro. Corridoio perfetto e tocco in profondità per Nani, che scarica d’istinto un sinistro che carambola in rete sul primo palo. Al 42' il Portogallo è ancora in gioco. Giusto il tempo per un brivido in finale di tempo. Rui Patricio non si fa sorprendere però dal destro di SZALAI dalla distanza bloccando proprio sulla linea di porta.
La ripresa inizia con un cambio per parte e lontana dall’idea di quel che accadrà ma si accende subito. Pronti via e l’Ungheria trova il gol del nuovo vantaggio. Minuto 47. Dzsudzsak va su punizione, la barriera devia la traiettoria del pallone che beffa Rui Patricio e si insacca inesorabile alle spalle dell’estremo difensore lusitano. Tutto da rifare per gli uomini di Santos. Mai proposito fu stato accolto con tanto livore. Due minuti più tardi l’Ungheria va vicinissima al terzo gol con Lovrencsics ma il suo sinistro finisce sull’esterno della rete. E allora Ronaldo si sveglia. Una giocata stupenda quella del fuoriclasse portoghese che riceve da Joao Mario e, di tacco di controbalzo, batte Kiraly riportando il punteggio in parità e il Portogallo agli ottavi. A Lione però va in scena un secondo tempo al cardiopalma. Perché se al 52’ Nani non arriva su cross del solito Joao Mario dalla destra, al 55’ è ancora l’Ungheria a portarsi avanti. Ancora con Dzsudzsak. Punizione respinta dalla barriera, la palla arriva ancora all'ex PSV che scarica un sinistro - deviato - alle spalle di Rui Patricio! 3-2 Ungheria e partita incredibile. Una bolgia di emozioni. Portogallo nuovamente nel baratro. Ma al 61’ Quaresma rileva un Gomes davvero deludente e, quasi profetico, arriva il pareggio dei portoghesi propiziato proprio dal neo entrato. Ancora Cristiano Ronaldo, questa volta di testa che batte Kiraly e dice ai suoi che è tempo di disfare le valigie. Non c’è tregua. Due minuti e l’Ungheria rischia il 4-3. Poi i bollenti spiriti si calmano e le squadre provano a respirare. La mezz'ora finale è meno scoppiettante: l'Ungheria colpisce un palo clamoroso con Elek, poi si accontenta del pari. Così come il Portogallo, qualificato e graziato.
Cronaca Arianna Folgosi