Pericolo scampato per la Croazia del commissario tecnico Ante Cacic. Alla vigilia della complicata sfida con la Spagna che andrà a chiudere il gruppo D decretando il futuro dei balcanici, è arrivata la decisione della UEFA dopo gli spiacevoli episodi che si sono verificati nei minuti finali del match con la Repubblica Ceca.
Nonostante la tifoseria croata fosse già nota per le sue numerose proteste, il massimo organo calcistico vigente in Europa ha deciso di non sanzionare per via diretta la Nazionale con gli scacchi che dunque resta almeno per il momento ad Euro 2016. Nessuna penalità nemmeno per quanto riguarda la classifica dei croati, secondi con 4 punti a 90 minuti dalla fine del loro girone. L'unica sanzione con applicazione immediata consiste in una multa pari a 100.000 euro che la Federazione balcanica dovrà pagare a stretto giro di posta; ciò oltre al divieto di vendere biglietti a quei tifosi che sono stati individuati come Hooligans. Quest'ultima sanzione resterà sospesa fino alla fine del torneo diventando esecutiva solo in caso di nuovi episodi.
E dire che molti, anche tra i calciatori croati, temevano il peggio. Rakitic ad esempio, era stato tra i primi a prendere posizione sulla vicenda, affermando che non era più il caso di parlare di calcio quando la sua Nazionale poteva essere esclusa dal torneo. Anche Cacic era apparso molto preoccupato subito dopo il match con i cechi, dato che la tifoseria croata si era già resta nota per altre spiacevoli situazioni: nel novembre del 2014 a San Siro, in occasione della partita di qualificazione con l'Italia, gli Hooligans croati si erano resi protagonisti di alcuni disordini che costarono la squalifica del campo nel match di ritorno. A Spalato però, non sazi della squalifica, alcuni Hooligans avevano fatto trovare una svastica disegnata sul terreno di gioco che costò anche una squalifica anche in termini di punti.
Dunque, precedenti alla mano, è proprio il caso di dire che alla Croazia questa decisione può andar più che bene.