Ognuno dei 23 convocati di Antonio Conte per Euro 2016 sembra avere un ruolo ben definito in questa Italia. Per esempio quello di Simone Zaza è quello di entrare dalla panchina per mettere in campo tutta la propria voglia e il proprio agonismo quando gli altri sono un po' sulle gambe.
Un ruolo che viene accettato dall'attaccante della Juventus, come spiega lui stesso in conferenza stampa: "Non mi pesa perché non penso sia il mio ruolo. Ho giocato poco, la maggior parte delle volte sono subentrato, ho fatto bene con delle belle giocate. Ci tenevo a dire che l'episodio del gol di Italia-Svezia, sì, sono stato bravo io ma poi lui ha stoppato una palla davvero difficile. Io sono contento di dare il mio contributo, che siano novanta o cinque minuti. Io mi alleno, sudo ogni giorno per far sì di trovare più spazio."
Naturale comunque la speranza e la voglia di fare sempre meglio: "Spero di giocare dall'inizio, poi bisogna meritarsi le cose, conoscendo il commissario tecnico vuole il 100% anche se siamo già qualificati. Spero di fare di più il prossimo anno, però sono nello stesso consapevole che sia il mio primo anno alla Juventus, ci può stare. Valuteremo poi a fine Europeo il mio futuro, ma il mio obiettivo è quello di restare a Torino."
La sua forma fisica è merito anche del lavoro di Conte, sui cui metodi forse si è un po' esagerato con le definizioni: "Lavoriamo tanto, ma non da marines, è un po' eccessivo. La testa a posto... ero un ragazzino molto esuberante, istintivo, alle volte lo sono pure ora. Oltre agli allenamenti ci ha dato qualcosa, a ognuno di noi, saranno sempre le stesse frasi ma ci ha dato grinta e fame di non mollare mai, nonostante le sedute dure. Le svolgiamo con tanta voglia, l'unico modo per fare strada in questa competizione."