Spesso, nel calcio come nella vita, basta un momento di distrazione, di superficialità o di eccessiva sicurezza per veder crollare tutto quello che si era costruito con tanta fatica. Tutto ciò, ieri è capitato alla Croazia di Ante Cacic, capace di dominare in lungo e in largo per oltre un'ora di gioco, per poi vedersi rimontare dalla modesta Repubblica Ceca in un finale a dir poco concitato.
Nell'immediato post partita, le attenzioni di media, calciatori e tifosi si sono concentrate sulle vergognose scene che hanno costretto il direttore di gara ad interrompere il match; in realtà, prima di quegli spiacevoli episodi, anzi nel mezzo, la Nazionale balcanica stava abbandonando il campo con la mente e con le gambe. Un clamoroso calo di attenzione ha vanificato un match giocato benissimo dai balcanici, investiti dalla pioggia di petardi dei propri "tifosi" e dal ritorno tutto cuore ed orgoglio della Nordin Tym.
Insomma, due punti buttati al vento insieme alla certezza di approdare agli ottavi di finale con un turno d'anticipo. Il che significa che la Croazia avrà bisogno almeno di un pareggio con la ritrovata Spagna per avaere la certezza del secondo posto nel girone D, e dunque del passaggio agli ottavi di finale. Se ciò accadesse, la Nazionale di Cacic potrebbe affrontare l'Italia di Antonio Conte che al contrario dei croati ha già la qualificazione in tasca e il primo posto già certo. Proprio gli Azzurri, maniacali nello studio dell'avversario, ieri avranno osservato con molta attenzione in calcio offerto dalla Croazia, a dirla tutta di pregevolissima fattura.
Il gioco croato, sia nel match vinto con la Turchia, sia nella gara di ieri, è passato tra i piedi sapienti ed illuminati di Luka Modric. E' proprio il playmaker del Real Madrid il direttore d'orchestra di questa Nazionale piena di talento ed esperienza, che punta ad essere la vera outsider di Euro 2016. Dopo la prestazione maiuscola offerta con la Turchia, Modric si è ripetuto anche con la Repubblica Ceca chiudendo il suo match con numeri davvero importanti: con l'87% di precisione nei passaggi, Modric è stato ancora una volta l'uomo chiave nella manovra d'attacco della Croazia. Non solo uomo capace di lanciare a rete il compagno, Modric è anche un perfetto equilibratore in grado di farsi valere in fase di recupero palla. Il suo match, concluso al 60' per un piccolo problema alla coscia, parla di due intercettazioni e ben due tackle vinti.
Con la Repubblica Ceca però, oltre alla prestazione di Modric, - che dopo esser uscito ha lasciato un grande vuoto scaturito poi nella rimonta avversaria, - tutto il centrocampo ha girato alla perfezione.
Il grande segreto di questa Nazionale può essere riassunto proprio elencando i nomi che compongono la linea mediana: Badelj - Modric, ma anche Brozovic - Rakitic - Perisic. Ieri ne abbiamo avuto la conferma dopo che nel match di Parigi con la Turchia già si erano intuite le doti del reparto. Con il piazzamento di Milan Badelj davanti alla difesa, Cacic ha trovato la quadratura perfetta, dando la possibilità a Modric e Rakitic di alternarsi nel gioco offensivo della squadra senza perdere l'equilibrio.
Proprio il calciatore in forza al Barcellona, ieri è stato il migliore in campo. Prestazione maiuscola quella di Rakitic, in grado di costruire ben quattro chances da gol per i suoi compagni. Fantastico anche il movimento a pendolo per catalizzare il gioco nei propri piedi: la sua forza in questa Nazionale sta proprio nella possibilità di muoversi libero, senza grandi compiti difensivi. Nonostante ciò, oltre al cioccolatino del gol, meraviglioso nella sua esecuzione, Rakitic ha svolto un match di altissimo profilo anche in fase di reucpero palla. Oltre ai quattro interventi difensivi perfettamente riusciti, il numero 7 è stato il promotore del pressing alto portato dai croati nel primo tempo.
Grazie a questa mossa, il centrocampo già scarso di idee della Repubblica Ceca è finito in grave difficoltà, sbalgliano molto in fase di costruzione e negli appoggi, garantendo alla Croazia la possibilità di recuperare palla e andare rapida in contropiede, proprio come nelle occasioni dei due gol.
In questo grafico si possono vedere i tanti errori che la Repubblica Ceca ha effettuato nella prima mezz'ora di gara. Le frecce rosse infatti, indicano i passaggi non arrivati a destinazione, che hanno permesso alla Croazia di recuperare palla e volare in contropiede.
A capitalizzare questa situazione ben generata da Rakitic e dagli altri intermedi, ci hanno pensato le due ali di questa Croazia: Perisic e Brozovic. In particolare il primo, è stato autore di un match esemplare, impreziosito dal gol e corredato da un numero di giocate di alto livello: primo tempo superbo per il tornante dell'Inter, in grado di mettere a segno ben cinque cross per i compagni, oltre alle due conclusioni nello specchio (una vincente con un bellissimo diagonale) e alle quattro chances da gol create per i compagni di reparto.
E' stato meno ficcante Brozovic, sì positivo, ma meno presente nelle azioni d'attacco della Croazia. Come si è visto anche con la Turchia "EpicBrozo" ama muovere il pallone lontano dall'area di rigore per cercare di chiudere l'azione con dei tagli verso il centro. Anche ieri, il numero 14 della Nazionale balcanica ha sfiorato il gol proprio da una situazione simile: recupero palla a centrocampo, movimento di Brozovic verso il centro e cross perfetto di Mandzukic spostatosi a sinistra per ricevere il pallone. Il fantasista dell'Inter manca l'appuntamento vincente per questione di centimetri.
Se la fase offensiva, ben generata dal lavoro dei centrocampisti, vede in Mario Madzukic la perfetta testa di ponte per gli inserimenti dei compagni, non lo stesso si può dire per il reparto difensivo.
Dopo l'uscita di Modric, con Kovacic accanto a Badelj la Croazia ha iniziato a soffrire il palleggio sterile della Repubblica Ceca, che con giocatori freschi e un semplice innalzamento del baricentro è riuscita a colpire nel cuore la difesa croata: il gol di Skoda è un classico caso in cui la difesa, seppur alla prima occasione concessa, si fa trovare impreparata. L'errore non avviene all'interno dell'area, dove Skoda è marcato addirittura da due uomini, ma all'esterno dove al giocatore più talentuoso della Repubblica Ceca, Rosicky, viene concessa la possibilità di ricevere, controllare, alzare la testa e piazzare l'assist, meraviglioso per il compagno.
Subito il gol quando la partita sembrava già fatta e finita, la Croazia ha accentuato i propri deficit. Con l'ingresso di un altro gigante come Necid, la squadra non è riuscita più a contenere gli attacchi provenienti dalle corsie ceche verso il centro. La grande quantità di cross e l'evidente abbassamento del baricentro da parte della formazione croata, hanno permesso alla Repubblica Ceca di rientrare in partita.
Nella circostanza specifica, pesa come un macigno l'ingenuità commessa di Vida, colpevole del fallo di mano che ha generato il penalty del 2-2. Resta però, l'atteggiamento errato e la sensazione di eccessiva superficialità, causa del quale la Croazia non è riuscita a chiudere con i tre punti il match. Anche i dati della gara confermano il cambio di rotta dei croati, capaci di concedere oltre dieci cross alla Repubblica Ceca solo nell'ultimo quarto d'ora. Altra annotazione che fa riflettere riguarda il dato relativo al possesso palla, notevolmente più basso nella ripresa.
Dunque, tirando le somme al match dei croati, quello che risalta più agli occhi sembra essere la grande capacità nel muovere il pallone e i movimenti perfetti che il centrocampo riesce a svolgere anche in fase di ripiegamento. In questo senso, il tracollo finale può essere dettato anche dall'uscita di Luka Modric, vero uomo chiave di questa squadra che quasi certamente salterà la sfida decisiva con la Spagna. Nonostante ciò, sembra improbabile che la Nazionale di Cacic, anche per la forza dei suoi giocatori, non possa rientrare nelle migliori sedici di questo europeo. In tal caso, l'abbinamento più probabile è quello con l'Italia di Antonio Conte, avversario già affrontato nelle qualificazioni che nel frattempo, forte del primato nel girone E, già prende appunti sulla Croazia (al momento incompiuta) di Ante Cacic.