Forse la più bella sfida di questi Quarti di Finale della Copa America del Centenario. Dopo la vittoria di USA e Colombia, e con l'Argentina ancora da valutare nella fase ad eliminazione diretta, tocca a Messico e Cile scendere in campo per confermarsi quali 'seconde incomode' di questo torneo. Con Uruguay e Brasile e eliminate, senza dimenticare una non convincente Colombia, grande occasione dunque per le due formazioni che, superando tale scontro diretto, si proietterebbero in semifinale trovando proprio i Cafeteros di Pekerman, usciti vincenti contro il Perù solo per 1-0 e ai calci di rigore. Una sfida difficile, impronosticabile e tra due modi diversi di vedere il calcio: il Messico, infatti, fa leva sul gruppo e sull'equilibrio tattico, a differenza del più offensivo collettivo cileno, la cui arma vincente è di sicuro la foga con cui affronta ogni gara come se fosse l'ultima.

Tatticamente parlando, El tri dovrebbe scendere in campo con il solito 4-4-2, in cui non mancheranno Hector Herrera né tantomento il Chicharito Hernandez, fermo a quota uno ma desideroso di marcare gol sempre più pesanti per i suoi. Pronto a governare dalla difesa, Rafa Marquez, che sembra aver ritrovato lo smalto dei tempi migliori ed anche la vena realizzativa, come dimostra la botta che ha dato il via alla debacle uruguayana. Iper offensivo 4-3-3, invece, per il Cile, le cui bocche da fuoco devono essere contate utilizzato le dita di più mani: Vargas, Sanchez o Orellana, senza dimenticare Mauricio Pinilla o Fuenzalida e con Vidal sempre pronto a siglare l'ennesima magia in maglia Roja. Insomma, una gara tatticamente difficile da inquadrare e che verrà vinta dal collettivo capace di sbagliare meno, imbrigliando magari la manovra della rispettiva avversaria.

Spulciando gli ultimi incontri, grande equilibrio vige tra le due formazioni. Escludendo le amichevoli infatti, dove la mancanza di punti spesso fa saltare gli schemi, nel 2015 Cile e Messico diedero vita ad uno spettacolo clamoroso, un 3-3 infinito che relegò il Messico all'ultimo posto del proprio gruppo in Copa America. L'ultima vittoria con i tre punti in palio è databile 2011 e vide sempre la Roja sgambettare el Tri grazie alle reti di Paredes e Vidal che ribaltarono l'iniziale vantaggio di Araujo. Erano altri tempi, ora la storia potrebbe essere diversa. Il Messico ha acquistato infatti un'incredibile solidità difensiva che l'ha elevato a secondo collettivo meno bucato del torneo, senza disdegnare un discreto bottino in zona gol, con sei gol in tre gare. Più 'zemaniano', invece, il Cile, il cui score gol fatti/subiti è fermo a 7/5. Una gara dunque interessante e seguita da mezzo mondo, con l'Argentina molto interessata e pronta a carpire eventuali punti deboli di due squadre assolutamente indirizzate alla conquista della finale.