Due giocate da autentico fuoriclasse. Un assist ed un gioiello, quello del secondo gol rifilato alla malcapitata Russia, che consacrano forse definitivamente ai massimi livelli europei Marek Hamsik, qualora non ci fosse già. Il capitano del Napoli ieri, a Lille, ha trascinato la sua Slovacchia al primo successo della sua storia ai campionati, traguardo tutt'altro che facile. Perché la sorprendente squadra di Kovac, dopo la sconfitta dell'esordio contro il Galles, era spalle al muro, con tutta la pressione sulle proprie spalle, costretta a vincere contro i russi per sperare ancora nella qualificazione contro la più esperta e quotata Russia di Slutski.

La catarsi in due istantanee, che abbagliano la scena ed il protagonista assoluto del match, finalmente attore protagonista nel momento decisivo. Hamsik si candida all'Oscar per la gemma più splendente e sale al proscenio dopo aver orchestrato e smistato la sfera nei primi minuti di gioco. Lo scatto e l'accelerazione sono processi mentali, la visione di gioco è quella degli eletti, il sinistro è vellutato e preciso: la palla corre, la mente s'illumina, con Weiss che deve solo ringraziare e spingere in rete. Non basta, non ancora. C'è bisogno di un segnale, al resto delle truppe, che infonda maggiore fiducia e tranquillità in vista della ripresa. Allo scadere, quella che fin qui è la giocata dell'Europeo: finta, destro secco. Apoteosi. 

La maturità tanto agognata sembra finalmente essere arrivata, anche in campo internazionale: lo si vede nella convinzione delle sue giocate, nella personalità con la quale indica la strada, incita i compagni al pressing nella riprsa e muove le truppe sul territorio. Leader tecnico, forse, lo è sempre stato, baciato da un talento innato sebbene l'abbia messo in luce a fasi alternate. Quello che ci si attendeva, da tempo, era qualcosa in più, un moto interno che gli permettesse di diventare uomo spogliatoio e condottiero carismatico ed emotivo della sua squadra. 

Contro la Russia il riscatto, dopo una prestazione opaca nella gara inaugurale. La versione forse più splendente dell'Hamsik finalmente maturo e consapevole dei suoi mezzi, che è chiamato adesso a trascinare la sua Slovacchia verso l'impresa contro l'Inghilterra di Rooney ed Hodgson. La qualificazione agli ottavi, utopia fino a qualche mese fa, è diventato un obiettivo alla portata di mano: Hamsik indica la strada, gli slovacchi sono pronti alla battaglia.