Senza alcun rimpianto. La strada verso l'esordio dell'Italia ad Euro 2016 sembra segnata, quantomeno dal punto di vista dell'impegno che Antonio Conte ha chiesto ai suoi ragazzi e della mentalità instaurata nel gruppo dall'ex allenatore della Juventus. Grinta e coraggio, abbinate all'indottrinamento tattico che il prossimo tecnico del Chelsea ha provato, in questi giorni, a studiare a tavolino per imbrigliare la tecnica e l'esuberanza delle individualità del Belgio di Wilmots, chiaramente di un altro pianeta in questi due aspetti. Tuttavia, la speranza della nazionale nostrana è quella di far prevalere ermeticità ed equilibrio tra i reparti, partendo dal presupposto del 3-5-2, malleabile a seconda delle necessità, per provare a mascherare e limitare i punti forti delle Furie Rosse.

Laddove i nostri avversari proveranno a sfondare, con il classico 4-2-3-1, è sugli esterni, chiave di volta di una partita che si preannuncia molto più tattica di quel che si possa pensare. Aspetto che, di per sè, già tenderebbe a favorire una nazionale ben più collaudata ed esperta come la nostra. Di contro, De Bruyne, Hazard e compagni, così come già ampiamente fatto nell'amichevole di qualche mese fa, proveranno a far valere la loro capacità di uno contro uno. Come? La manovra del Belgio si sviluppa, perlopiù, sulle corsie laterali, con i terzini che si spingono in sovrapposizione provando a sfruttare lo spazio lasciato dall'attenzione che la difesa, inevitabilmente, riporrà sui due esterni alti. Andiamo a guardare adesso alcune situazioni che potrebbero riproporsi quest'oggi. 

ATTACCO ALLA MANO CENTRALE - Nelle ultime amichevoli disputate, la squadra di Wilmots ha dimostrato, però, come anche centralmente riesca, facendo scambiare spesso gli interpreti sulla trequarti, a scambiare velocemente per far uscire la difesa e sfruttare l'abilita tecnica e fisica di Lukaku per finalizzare. Questa, nell'esempio, l'azione del gol dell'1-0 contro la Norvegia. 

Lo scambio nello stretto permette ad Hazard, che serve De Bruyne, di attirare su di sè il difensore centrale della Norvegia, che lascia sguarnito lo spazio per l'inserimento repentino di Lukaku. In tal caso Mertens, largo sulla destra, non permette al terzino avversario di scalare al centro, fornendo manforte al compagno di squadra, che si trova da solo in uno contro uno sull'attaccante dell'Everton, che sblocca il punteggio.

Difficile prevedere un atteggiamento così sbilanciato dell'Italia, con Bonucci e Chiellini che difficilmente difenderanno così alti sui trequartisti belgi: molto più probabile, in tal caso, che Darmian si abbassi sulla linea dei difensori, andando a formare con il terzetto della Juventus un quartetto di centrali ai quali daranno manforte sulle corsie laterali Giaccherini da una parte e Candreva dall'altra, nella formazione di un ipotetico 4-4-2. A De Rossi e Parolo, inoltre, l'incombenza centralmente di prendere questo tipo di scambi nello stretto, facendo densità nella propria trequarti nell'intento di recuperare palla e ripartire in velocità.

CHIUDERSI E RIPARTIRE - Proprio questo sarà un altro aspetto fondamentale della contesa, che potrebbe far spostare l'ago della bilancia dalla nostra parte. Attaccare alti il portatore di palla sarà fondamentale per l'Italia per recuperare la sfera il prima possibile, attaccando le lacune difensive degli avversari, che tendono a far salire molto i terzini anche quando la palla staziona sulla trequarti difensiva, lasciando i centrali in balia di un'eventuale ripartenza.  

In questa occasione, dopo aver recuperato palla a Nainggolan, al quale piace così come a Witsel portare fin troppo il pallone, la Norvegia allarga benissimo le maglie difensive del Belgio, sfruttando alla perfezione il tre contro due creatosi con i due centrali. In notevole ritardo sia Witsel che i due terzini, incapaci di aiutare su King (che realizzerà) e sul compagno d'attacco. 

Altra chiave per gli azzurri, in fase di ripartenza, sarà la capacità degli avanti di sfruttare al meglio l'attacco alla profondità. I difensori del Belgio, complice anche l'assenza di Kompany, non sono clamorosi interpreti della difesa sulla palla e, come in occasione del gol dell'1-2 della Norvegia, lasciano troppo spazio all'avanzata del portatore di palla, libero di calciare dal limite e battere Courtois.

DIFESA SULLE CORSIE LATERALI - La peculiarità dell'attacco di Wilmots risiede, come già detto in precedenza, nella ricerca ossessiva delle corsie laterali. Nel caso del gol del pareggio della settimana scorsa, si può notare come l'azione, dopo che Witsel ha allargato per De Bruyne, si sviluppa quasi sempre nello stesso modo: Hazard, o chi per esso, nelle vesti di trequartsita centrale, attacca il primo palo, mentre il secondo rimorchio attacca il secondo. Non solo, alle spalle di questo duo, c'è anche l'altro esterno d'attacco che, come i due centrocampisti centrali, è pronto a raccogliere eventuali respinte corte per approfittare del tiro dal limite. Candreva e Giaccherini, in questo caso, dovranno essere abili nel raddoppiare sia sul portatore di palla (non lasciandogli spazio sufficiente per il cross come i difensori della Norvegia) che sui terzini che si sganceranno alle loro spalle. 

Un atteggiamento mentale sicuramente dispendioso, che costringerà l'Italia ad una gara di enorme sacrificio e di concentrazione in tutta la durata dell'incontro, ma sul quale Conte ha lavorato a lungo e del quale si fida ciecamente.