Due volti di una stessa preziosa moneta: quello tecnico del centrocampo guidato da Modric, quello caratteriale degli esterni e di Corluka. La lega vincente della Croazia è di acciaio inossidabile e di diamante lavorato, una compattezza non immediata ma efficace, confermata nella prima apparizione a Euro 2016: a farne le spese è la Turchia, che perde 1-0 e deve ringraziare la traversa per non aver rimediato un passivo più pesante, nonostante una prestazione non del tutto negativa, con qualche buona luce, ma una sconfitta in un girone così teso e difficile pesa come un macigno. Le scelte di Terim sorprendono e deludono: si affida a Tosun da punta nel 4-3-3 con Calhanoglu (in ombra) e Turan ai suoi lati per provare ad accentrarsi, mentre la Croazia punta ad allargare il gioco sulle fasce, impostando l'azione da un centrocampo ricolmo di talento con Kovacic in panchina (insieme a Vrsaljko, gioca Strinic) e Brozovic alto a destra.
Il piano partita disegnato da Cacic si scontra però inizialmente con l'imprecisione degli esterni nella realizzazione dei traversoni: troppe volte sono i difensori ottomani ad avere la meglio su Mandzukic e sugli inserimenti dei centrocampisti, nonostante la buona tempistica di movimenti sugli esterni. Intorno alla mezz'ora si cominciano a raccogliere i primi frutti: due botte centrali, una di Rakitic e una di Mandzukic, sono facile preda dei guantoni di Babacan, il quale viene però bucato sul finale di tempo da uno splendido missile di Modric, che raccoglie ai 30 metri una palla spazzata dall'area e col destro volante insacca il vantaggio croato. Un non indifferente sospiro di sollievo per i balcanici, che poco prima avevano corso un enorme rischio: Tufan era stato abile ad inserirsi in area coi tempi giusti e arrivare a colpire di testa un bel cross di Calhanoglu, anticipando i difensori ma trovando il corpo di Subasic, piazzato a centro porta, proprio sulla traiettoria del pallone.
La Turchia prova a rientrare in campo con un piglio diverso nella ripresa, schierando Volkan Sen al posto di Ozyakup in mezzo al campo, arrivando anche alla conclusione con il neo-entrato: il suo destro dal limite trova la respinta di un Tosun piuttosto estraneo alla partita, protagonista più in negativo, anche per una gomitata involontaria rifilata a Corluka alla mezz'ora della prima frazione che procura una ferita al centrale della Lokomotiv, una delle tante botte non risparmiate dalle due squadre in una partita caratterizzata da tanta intensità fisica, con proprio il difensore croato al centro del ring a combattere e rialzarsi eroicamente per svariate volte.
Dopo qualche difficoltà iniziale, la Croazia ritorna a macinare occasioni, con Srna sugli scudi: il capitano si incarica di una punizione dai 20 metri che manda direttamente sulla traversa a portiere battuto. Neanche due minuti dopo sempre il tuttofare dello Shakhtar si trova in condizione di battere col mancino da buona posizione su una palla sputata dall'area piccola, non centrando però lo specchio. Allo scoccare dell'ora si palesa un altro segnale positivo per Cacic dell'efficienza del gioco sulle fasce: l'occasione interessante è per Brozovic, che si mette in visione in area e prova un ottimo sinistro di prima calciando alto non di molto. L'interista è ancora protagonista a metà tempo, su cross basso del compagno di club Perisic chiude leggermente in ritardo sul secondo palo non riuscendo a impattare adeguatamente la palla.
Terim ricorre ancora alla panchina e ai gioielli Yilmaz e Mor, ma sono quelli in maglia blu a macinare calcio e occasioni: Mandzukic svaria sulla destra e dal fondo si inventa un cross telecomandato per Perisic, pronto a girare a centro area di testa il pallone che fa però la stessa fine della punizione di Srna prima e di un'altra incornata di Brozovic poco dopo, ovvero si infrange sulla traversa. La reazione della Turchia passa da una giocata del fenomeno Mor, un tacco volante alla cieca che Sen raccoglie, procurandosi una punizione dal limite che Erkin calcia trovando sì la porta, ma anche i guantoni di Subasic. Risponde ancora Perisic dall'altra parte, che si concede l'ultima cavalcata prima di lasciare il posto a Kramaric: dalla destra prova a convergere e battere a rete, Babacan in uscita risponde presente.
Nel finale Cacic inserisce uomini più freschi per difendere e provare a ripartire, ma a risolvere l'unica situazione pericolosa è ancora un eroico Corluka, che tra un cambio di turbante e l'altro si immola a centro area spazzando un pallone vagante. La partita termina con un 1-0 che sta molto stretto alla Croazia, viste le innumerevoli occasioni, ma che vale comunque tre preziosissimi punti in un girone di fuoco e soprattutto un upgrade dello status per la nazionale con la maglia a scacchi: se prima poteva essere una sorpresa, dopo questa prestazione convincente gli occhi addosso a Modric e compagni aumenteranno notevolmente.