Il gioco degli scacchi presuppone grandissima concentrazione, calma e un grande studio dell'avversario. Fatih Terim, esperto commissario tecnico della Turchia, è pronto a cimentarsi in una sorta di duello tra quadrati colorati di bianco rosso proprio con chi gli scacchi li porta sulla maglia, la Croazia.
L'ex allenatore di Milan e Galatasaray, dopo aver conquistato la qualificazione per Euro 2016, si è ritrovato invischiato all'interno del girone più duro ed incerto del lotto, il D.
Con Repubblica Ceca e Spagna infatti, oltra alla Turchia e presente anche la Croazia, nemica e avversaria dei turchi da diversi anni. Nel 1996 infatti, con Terim alla guida della Nazionale del suo paese, la squadra balcanica battè i turchi, che si presero la rivincita dodici anni dopo, nel quarto di finale più pazzo della storia. Ad avere l'ultima parola però, al momento sono proprio i croati che cinque anni fa batterono la Turchia nei playoff che valevano l'accesso ad Euro 2012.
Proprio dalle mancate qualificazioni alle ultime edizioni di europei e mondiali parte la conferenza stampa di Terim, atteso domani al Parco dei Principi dalla Croazia: "Il mio primo desiderio è che la Turchia sia presente in tutte le competizioni importati, - si riferisce ad europei e mondiali - vedere ciò sarebbe una gioia per i miei occhi".
La mente di Terim e di tutti i turchi va subito alla notte di Vienna, nel 2008: "La Croazia un tempo era una buona squadra, ma ora è totalmente diversa al 2008. In questo momento ha dei giocatori in grado di giocare con top club come Barça, Real e Juve" ammette Terim. "Le aspettative intorno a me e alla squadra sono sempre alte, - continua Terim - ma io ci sono abituato. Nella carriera da allenatore questa è una delle situazioni più critiche ma l'esperienza aiuta molto".
Poi l'attenzione si focalizza sul girone di qualificazione e sull'obiettivo ottavi di finale: "Dobbiamo affrontare questi impegni passo dopo passo, senza pensare a ciò che potrebbe accadere oltre di noi. Domani penseremo a far bene con la Croazia, poi penseremo anche alle altre due partite. La concorrenza in questo gruppo è alta, dunque battere la Croazia e oltrepassare lo scoglio del girone sarebbe un segnale forte; vorrebbe dire che la Turchia può andare molto lontano in questo europeo".
In conclusione Terim torna a parlare della sua esperienza in tornei come questo (quello francese sarà il suo terzo europeo alla guida della Turchia): "Il gruppo può fare la differenza, soprattutto perché in questi tornei così brevi molte cose possono rivelarsi imprevedibili. Per avere delle chances dovremmo aumentare il livello del nostro calcio e giocare delle partite uniti dentro e fuori dallo spogliatoio".