Oramai ci siamo. L'Europeo di Francia è alle porte e, alla vigilia della partenza alla volta di Lione, dove l'Italia affronterà il Belgio lunedì sera, Antonio Conte, virtualmente accompagnato da Leonardo Bonucci e Giorgio Chiellini ha analizzato ai microfoni di Uefa.com le velleità azzurra in vista della kermesse continentale. Compattezza, spirito di gruppo e di sacrificio i cardini sui quali il tecnico ha fondato la sua Nazionale ad immagine e somiglianza. Anche nell'analisi al sito ufficiale della Uefa, infatti, Conte sottolinea l'importanza del fattore dell'equilibrio, determinato ovviamente anche dalla presenza del blocco-Juventus.
"E' sicuramente un vantaggio poter contare su tre o quattro giocatori della Juventus che hanno giocato tanto tempo insieme e si conoscono alla perfezione. E ovviamente cerchiamo di costruire qualcosa di importante da queste fondamenta solide anche se noi vogliamo giocare un calcio propositivo. L'equilibrio sarà importante".
Anche i due alfieri bianconeri hanno rimarcato questo aspetto, fondamentale nelle vittorie della Juve, e che può diventare un punto forte anche dell'Italia: "Non sono io a dover dire se la nostra difesa è la più forte al mondo oppure no - ha detto Bonucci, che ha successivamente parlato anche dell'assetto globale della squadra -, ma di sicuro la fase difensiva comprende tutta la squadra, attaccanti compresi. Il nostro lavoro è reso più facile dal fatto che i nostri attaccanti, come chiede Conte, sono i primi ad aiutare nella fase difensiva, pressano i difensori avversari a tutto campo, permettendoci di essere più aggressivi e leggere prima le giocate. Noi ci conosciamo alla perfezione avendo giocato per tanti anni insieme alla Juventus, e quando arriviamo in Nazionale non dobbiamo testare troppo i meccanismi difensivi. Giorgio e Andrea sono due grandi campioni. Sanno essere molto aggressivi quando giochiamo con la difesa a tre, mentre il mio ruolo è quello di coprire loro le spalle quando pressano forte sugli attaccanti avversari. Sono due "bulldog", sicuramente tra i più forti difensori al mondo".
A fare da eco alle parole del compagno di squadra, anche quelle di Chiellini: "Noi speriamo di dare alla squadra una sensazione di sicurezza, vogliamo far giocare i nostri compagni con la consapevolezza che hanno un muro solido alle loro spalle. Sicuramente è un aspetto importante e speriamo di dare un grande contributo alla squadra per tutto il torneo. Poi, con la nostra esperienza, dobbiamo anche aiutare quei giocatori che sono al primo o secondo torneo con la nazionale, aiutarli in questo passo così importante delle loro carriere".
Esperienza che sarà fondamentale anche per trainare, mentalmente, il resto del gruppo: "Dal 13 giugno ogni partita sarà fondamentale, tutti giocheranno con la massima intensità e non ci si può permettere di scendere in campo timorosi. Per noi è un doppio compito: dobbiamo giocare bene sul campo e allo stesso tempo aiutare i ragazzi meno esperti. D'altro canto, però, da loro riceveremo quell'entusiasmo tipico dei più giovani, quella sfrontatezza che forse ci manca avendo già giocato tanti tornei come questo".
Infine, un parere anche sull'assetto tattico azzurro. Questo il parere del livornese sulla difesa a tre o a quattro: "Per me non cambia niente. Credo che i moduli si scelgano in base a giocatori a disposizione e non viceversa. Ma con grande rispetto per tutti, credo che sarebbe uno spreco non utilizzare me, Leonardo Bonucci e Andrea Barzagli se siamo tutti al meglio della condizione. Poi abbiamo dimostrato di poter anche giocare a quattro se c'è bisogno, con me o con Barzagli più larghi rispetto al solito. L'importante è che ci sia equilibrio in tutti i settori del campo. Del resto noi da soli non possiamo fare molto. Di sicuro noi sappiamo di avere un'ottima difesa in grado di fare grandi cose. I migliori però sono quelli che alla fine vincono".