Se quest'oggi testa e corpo di Antonio Conte sono rivolti al Bentegodi di Verona, dove la sua Italia affronterà questa sera la Finlandia, nel pomeriggio di ieri un occhio e forse qualcosa in più era rivolto a Bruxelles, sede dell'ultima amichevole di avvicinamento agli Europei di Francia del Belgio di Marc Wilmots. Indicazioni contrastanti quelle che l'ex allenatore della Juventus avrà ricevuto dal match contro la Norvegia: nonostante tutte le ovvie attenuanti del caso, con una preparazione atletica che offusca la mente e rallenta le gambe dei protagonisti, le Furie Rosse non hanno destato una grandissima impressione, confermando alcuni dei problemi già visti nel corso della prima amichevole di qualche giorno fa contro la Finlandia.

King e compagni, complice una brillantezza maggiore ed una gamba visibilmente reattiva, hanno evidenziato ancora una volta alcune lacune tecniche, ma non solo, di una delle candidate alla vittoria finale in Francia. Al netto delle incredibili potenzialità dei singoli, con il quartetto d'attacco che ha l'opportunità di creare occasioni a grappoli ad ogni singola folata, la sensazione è che, quantomeno ad oggi, i belgi puntino fin troppo sulle individualità senza provare a costruire la manovra dalle retrovie. L'assenza di un leader sia tecnico che carismatico come Kompany si avverte eccome, anche in fase di impostazione: fin troppo soli Witsel e Nainggolan, capaci di affidarsi ai soli esterni senza provare ad imbastire una manovra degna di tal nome. Sia Mertens che i De Bruyne ed Hazard di turno hanno faticato, a difesa schierata, nel creare la superiorità, fornendo ottimi spunti a Conte, che potrebbe aver osservato la bravura dei norvegesi nell'arginare le sovrapposizioni dei terzini per farne tesoro in vista dell'esordio della prossima settimana. Dopo il vantaggio praticamente immediato, la nazionale di casa si è seduta sul punteggio a favore, denotando, sebbene la componente risparmio fisico e mentale debba essere presa in considerazione, una scarsa maturità nella gestione della situazione. 

Radja Nainggolan, centrocampista di Roma e Belgio - Source GettyImages
Radja Nainggolan, centrocampista di Roma e Belgio - Source GettyImages

Fin troppo piatto il Belgio visto nella fase centrale del primo tempo, che ha consentito alla Norvegia di approfittare delle mancanze difensive per tornare in partita e, addirittura, portarsi in vantaggio ad inizio ripresa. Tante, forse troppe, le occasioni avute da King e compagni, abili nello sfruttare gli enormi spazi in profondità che la retroguardia di Wilmots ha offerto. Anche in questo caso l'assenza del baluardo del City si avverte, acuendo la mancanza di collaborazione tra terzini e centrali, che lasciano puntualmente praterie che potrebbero favorire, tra una settimana, le ripartenze dell'Italia e gli inserimenti senza palla dei vari Eder, Zaza o Immobile. Certo la qualità tecnica con la quale Hazard e compagni hanno prontamente ribaltato il punteggio fino al 3-2 finale è conosciuta e Conte, così come tutta la retroguardia azzurra, dovrà farsi trovare pronta all'esordio per fronteggiare le scorribande offensive delle Furie Rosse ed approfittare dei momenti di sbandamento della coppia Alderweireld-Vertonghen

Lacune e passaggi a vuoto che sicuramente non saranno passati inosservati allo staff tecnico dell'Italia che adotterà i dovuti aggiustamenti in quel di Lione. Wilmots, nel frattempo, cerca di correre ai ripari in attesa dell'esordio dell'Europeo, nella speranza di recuperare Vermaelen al centro della difesa e pensando, inoltre, a coprirsi maggiormente in mediana provando ad osare qualcosa in meno davanti. Una settimana per pensarci, la sfida all'Italia è più vicina di quanto si possa pensare.