Una spietata Croazia dilaga contro il San Marino, segnando tre gol e auto-proclamandosi quale possibile sorpresa dei prossimi Europei di calcio. Per i biancorossi grande prova di Mandzukic e Kalinic, autori entrambi di una tripletta. Nulla da dire per i poveri sanmarinesi.

Padroni di casa che scendono in campo adottando il 4-2-3-1, in cui spicca la presenza di Modric in qualità di regista e di Mario Mandzukic quale unico ariete in attacco. Difensivo 3-5-2, invece, per gli ospiti, con il tandem Stefanelli-Rinaldi pronti a tentare quantomeno di impensierire un minimo la retroguardia avversaria formata da Srna, Vida, Schildenfeld e Strinic. Gara inizialmente molto compassata, con la Croazia che sceglie di non offendere tentanto raramente qualche conclusione. La pressione di casa inizia a farsi però insistente con il passare dei minuti, a dimostrazione dell'altissimo possesso palla, l'81%, che interessa i biancorossi nella loro prima frazione di gioco. L'atteggiamento interessante porta i croati a segnare tre gol nel giro di pochissimo tempo, dilagando e rompendo così il flebile equilibrio creatosi dopo venti minuti circa di gioco. Al 20' è Pjaca a sbloccare il risultato con un tiro fortunoso che trova impreparato Simoncini, mentre appena tre minuti dopo l'ottimo assist di Perisic trova pronto l'attaccante bianconero Mandzukic, bravo dunque a concludere e a portare i suoi al doppio vantaggio. La Croazia non si ferma ed infatti, dopo un solo giro di orologio, marca il cartellino per la terza volta grazie a Srna, che chiude anticipatamente un conto praticamente mai aperto. Al 36' ancora Mandzukic a segno, quando uno sballato colpo di testa di un compagno viene ribadito in porta poco prima di finire sul fondo. Davvero inconsistente, però, la difesa sanmarinese, che subisce il durissimo 5-0 al 39' e sempre dal bomber juventino, ispiratissimo in quest'amichevole. Il tennistico primo tempo si chiude sul 6-0, con Perisic che su punizione riesce finalmente a segnare dopo due assist.

Seconda frazione che inizia con una Croazia tutt'altro che arrendevole e subito sul 7-0 al 50', quando in scivolata è Rakitic a mettere dentro il preciso cross di Srna. Bel gesto tecnico, ma ancora bocciata la difesa sanmarinese. Il leitmotiv di gioco non cambia, dunque, ma anzi porta i padroni di casa a segnare ancora nel medesimo modo: minuto cinquantanove, cross dalla destra di Pjaca e piattone preciso di Nikola Kalinic, appena entrato al posto di Mandzukic. La partita diventa quindi un incubo per i malcapitati undici ospiti, che assistono impotenti ed inermi alla cavalcata di una rosa capace di segnare e di proporre gioco con moltissimi suoi interpreti. Dopo circa quindici minuti di pace, un record, torna a battere un colpo la macchina croata, che piazza il 9-0 al 73' grazie alla doppietta messa a segno da Kalinic. Che giocatore, un vero e proprio imperatore dell'area di rigore che porrà il CT Cacic dinanzi a difficili scelte. Verso i minuti finali la gara sembra calmarsi, anche se registra un altro gol all'84' e sempe targato Kalinic, che raggiunge il collega di reparto Mandzukic per gol fatti in questa partita. Il match non regala altre emozioni, concludendosi dopo zero minuti di recupero.

Tentare di cercare una qualche spiegazione poetica a tale debacle è impresa, forse, impossibile. Il San Marino si è infatti impegnato ma, in assenza di un qualche minimo bacino qualitativo, diventa tutto più difficile, soprattutto se contro hai una delle formazioni europee più forti in circolazione. La Croazia, oltre poi a tale forza dei singoli, si è dimostrata arcigna e soprattutto intenzionata a non mollare la presa, avvertendo le dirette concorrenti continentali in vista del prossimo interessantissimo torneo. Migliore in campo per i padroni di casa, Perisic. Per gli ospiti in evidenza Rinaldi, l'unico forse al di sotto di una clamorosa sufficienza.