Nel campo neutro di Bergamo l'Albania di Gianni De Biasi e l'Ucraina di Fomenko fanno le prime prove in vista dell'imminente Europeo. Dato che i 23 sono già decisi, scendono in campo quelli che potrebbero essere i titolari, con i due allenatori che scelgono lo stesso modulo, ovvero il 4-3-3. Il campo è neutro fino ad un certo punto, l'Italia infatti è molto vicina all'Albania e nel Belpaese è presente una minoranza albanese importante. Quindi le aquile possono sfruttare il grande entusiasmo dei numerosi tifosi giunti fino alla città lombarda, dovuto soprattutto dal fatto che questa è la prima storica qualificazione della selezione albanese alla competizione. I supporters si fanno notare soprattutto per il grande utilizzo di petardi, anche se questi dovrebbero essere illegali negli stadi... Entrambe comunque partiranno senza grandi ambizioni di vittoria, data la scarsa presenza di giocatori con grande spessore internazionale. Albania che è stata inserita nel girone A, con Romania, Francia e Svizzera. Ucraina che è nel girone C con Germania, Polonia ed Irlanda del Nord.

Il primo tempo si apre con le due squadre molto agguerrite, già al 3' Shevchuk rischia il giallo per un brutto intervento su Roshi. È l'Ucraina a passare in vantaggio al 7', nella prima azione utile della partita: punizione battuta a sorpesa, palla che viene immediatamente crossata al centro dalla sinistra, Stepanenko anticipa tutti ed insacca lo 0-1. Assolutamente da rivedere la difesa albanese. I rossoneri però pareggiano dopo soli minuti con Sadiku, servito con una perfetta sponda di testa da Roshi. Male però Shevchuk e Rakitskiy, che non marcano bene l'attaccante albanese, dopo che Khakcheridi era andato a coprire su Roshi. Anche la parata di Pyatov non è stata irresistibile. Le due squadre ci tengono a vincere e l'agonismo in campo è elevato, al 15' c'è un'altra entrata molto dura. Stavolta è Fedetskiy a sfiorare il giallo, dopo un entrataccia su Lenjani. Albania che nei primi venti minuti sembra essere più in palla dei gialloblù.Il ritmo però inizia a scendere, con le due squadre che, nella seconda parte del primo tempo, faticano a trovare l'ultimo passaggio per un finalizzatore. Mazzoleni decide di estrarre il primo giallo dopo il terzo intervento duro di un ucraino, si tratta di Sydorchuk. Al 37' Sadiku sfrutta un cross di Abrashi per presentarsi solo davanti a Pyatov, il rossonero però impatta male la sfera e permette al portiere dello Shaktar Donetsk di agguantare la palla. Subito dopo Berisha viene impegnato da un tiro dalla distanza di Sydorchuk, il portiere della Lazio però mette facilmente in angolo.  La prima frazione si spegne senza ulteriori sussulti.

Il secondo tempo non si apre con la solita girandola di cambi e con i due ct che vogliono testare ancora per un po' quelle che dovrebbero essere le formazioni tipo. Si inizia con un ritorno ai ritmi iniziali e l'Ucraina che va subito in rete: Konoplyanka scatta sulla fascia, crossa per Zozulya, che si fa respingere la conclusione, ma la palla finisce a Yarmolenko, che insacca l'1-2. Iniziano quindi i cambi per provare a cambiare qualcosa, soprattutto tra le file albanesi. Come nel primo tempo l'Albania potrebbe pareggiare a stretto giro di posta, ma stavolta, al 54', Sadiku e Ajeti non riescono a confenzionare il pari. Anche qui Pyatov non è sembrato in stato di grazia. Altra occasione al 58', Lenjani infatti centra il palo con un tiro-cross. Aquile che vengono sospinte dal grande tifo dei propri sostenitori. Verso il 65' però il furore viene meno e l'Ucraina fa valere la sua maggior qualità. Prima Konoplyanka si fa repsingere da Berisha un ottimo tiro a giro e poi Yarmolenko al 68' spara in cielo una belissima sponda che gli era arrivata in piena area. Al 71' Mavraj si addormenta e perde palla in zona pericolosa, Yarmolenko prova a sviluppare l'azione, ma l'ottima uscita di Berisha chiude i discorsi. I tanti cambi albanesi e il vantaggio ucraino fanno sì che la partita si addormenti, ma all'88' l'Ucraina fa il tris e si prende la vittoria: il promettente Kovalenko va in percussione sulla sinistra, mette in mezzo, ma Agolli respinge vicino alla linea sui piedi di Konoplyanka che insacca la sua 53esima rete in Nazionale e l'1-3. Albania che ormai è piegata. I rossoneri hanno mostrato orgoglio, ripagando così il calore del proprio tifo, ma alla lunga il maggior talento degli ucraini è emerso ed ha sancito la sconfitta.