Vince la noia tra Turchia e Montenegro: 1-0 con gli uomini di Terim sempre in controllo del match (65% di possesso palla) ma quasi mai capaci di centrare la porta. Le uniche due conclusioni nello specchio arrivano negli ultimi dieci minuti, ed una è quella che permette a Mehmet Topal di portare la vittoria ai suoi a tempo scaduto. La sensazione, comunque, è che servirà un salto di qualità in vista di Euro 2016. Andiamo a rivivere il match.

Turno di amichevoli internazionali anche in Turchia: si gioca ad Antalya, dove i padroni di casa, agli sgoccioli della preparazione per Euro 2016, affrontano il Montenegro (che ha invece fallito la qualificazione) nel New Antalya Stadium. Nell’atmosfera festosa del pubblico turco, il fischietto è affidato al tedesco Daniel Siebert.

4-2-3-1 per Fatih Terim, che cerca di delineare gli ultimi equilibri prima di partire per la Francia. Tra i pali c’è Volkan, mentre Topal guida la linea a quattro. Osservato speciale nel mezzo Oguzhan Ozyakup. Trequarti di qualità ed esperienza: con capitan Arda Turan ci sono Calhanoglu e Sen di supporto a Cenk Tosun.
Stesso modulo scelto anche dal tecnico ospite, Ljubisa Tumbakovic, che, costretto a rinunciare alle due stelle Jovetic e Vucinic, sceglie Mugosa, Vukcevic e Kascelan dietro a Fatos Beqiraj.

Partita (prevedibilmente) impostata su ritmi blandi, con la Turchia a far prevalere la qualità tecnico-tattica fin da subito con un possesso palla insistito e tanto movimento tra le linee. Più attendista invece la formazione di Tumbakovic, a maglie molto strette nelle zone centrali per cercare di limitare la pericolosità della trequarti avversaria. Compito reso ancor più difficile dalla malasorte: nella prima metà del tempo si fermano sia Marko Simic che Mladen Kascelan, entrambi per noie muscolari, rimpiazzati rispettivamente da Mijuskovic e Scekic. Gli uomini di Terim si limitano a controllare il gioco aspettando il momento propizio, ed, eccetto qualche accelerazione di Arda Turan, la maggior parte delle (poche) conclusioni arrivano dalla distanza. Sono a turno Calhanoglu, Ozyakup e Sen a cercare fortuna, ma Poleksic non è mai chiamato in causa direttamente.
Il lampo arriva da Ozyakup, che ad un minuto dal termine si inventa la giocata del giorno: partendo da sinistra, doppio triangolo nelle zone centrali con Volkan Sen prima e Tosun (autore di uno splendido tacco) poi, che lo porta al destro da posizione favorevolissima: la palla gira, ma si spegne a pochissima distanza dal palo.
Così, dopo ben quattro di recupero, arriva il duplice fischio di Siebert che manda le squadre negli spogliatoi sullo 0-0.

Inizia il secondo tempo ed inizia la girandola dei cambi: Terim butta dentro Emre Mor, Nuri Sahin e l’eroe nazionale Burak Yilmaz, mentre Arda Turan si divora un contropiede in solitaria calciando contro gli unici due avversari tra lui e la porta. Ma è proprio Yilmaz ad avere la chance più nitida del match: lanciato da Sahin scatta davanti al suo marcatore e si ritrova a tu per tu con Poleksic, ma il tentativo di pallonetto esce di poco. Così, all’ora di gioco le reti sono ancora inviolate.
Per il resto, match che procede sulla falsa riga del primo tempo: tanti passaggi, poche iniziative rilevanti, pochissime emozioni e nessun gol. Il Montenegro è costretto a giocare di rimessa, dato il pressing molto alto imposto da Terim ai suoi e l’evidente scarto qualitativo tra le due formazioni.
Manca solo il gol ai padroni di casa: neanche Tufan riesce a metterla dentro da due passi, dopo essere sbucato sul secondo palo sul bellissimo traversone di Caner Erkin.
Negli ultimi venti minuti si vedono tanti cambi e poco calcio, con la Turchia che guadagna tanti calci piazzati ma non riesce a sfruttarli a dovere. Terim si muove, urla, scruta i suoi e regala anche uno stop di classe dopo un campanile terminato nella sua zona tecnica, ridendo sugli applausi dei suoi panchinari. In campo, l’amichevole più amichevole che si può immaginare: ci prova anche Sahin girando col destro su corner, ma per la nona volta su nove i turchi non trovano la porta con un tiro. La prima parata arriva all’ottantacinquesimo, quando Poleksic mette una mano sullo splendido mancino incrociato di Emre Mor, autore di un buon break al limite dell’area.
Tanti ragazzi in campo nel finale nel turbinio di sostituzioni, ma la svolta arriva ad un secondo dal triplice fischio: segna Mehmet Topal, che stacca solo soletto sul traversone tagliato di Arda Turan dalla destra e beffa il portiere avversario in tuffo di testa. Vince la Turchia, ma in vista dell’europeo serve un deciso cambio di passo.