Le parole di Cristiano Ronaldo riecheggiano a Madrid. Un eco prolungato, specie a pochi giorni dalla finale di Champions. Il portoghese tranquillizza sull'attuale stato di forma. Nessun dubbio sulla partecipazione dell'asso blanco all'ultima di Coppa. Il contatto con Casilla è un ricordo sbiadito. Attimi di terrore, il volto cupo, nervoso, del 7, messo K.O in precedenza da un problema al bicipite femorale della coscia destra. Il giorno dopo, primi cenni d'assenso. Ronaldo c'è e il Real entra nel rettilineo finale con maggior convinzione. 

"Sto meglio ora di due anni fa - svela durante un'intervista a La Sexta - È terribile non presentarsi al top a una finale di Champions. So che è colpa mia perché mi piace giocare sempre. Devo imparare a dosare le energie e a fermarmi due-tre partite. Prometto che con gli anni lo farò"

Cristiano esalta l'operato di Zidane. Il francese conosce l'ambiente e sa come confrontarsi con stelle di prima grandezza. Fondamentale la fiducia del gruppo, Zidane ha l'appoggio dello spogliatoio, piace ai "grandi" del Madrid. Condizione essenziale per raccogliere successi di campo. Chiara l'antitesi con Benitez, mal sopportato al Bernabeu. 

"È uno sveglio, che non parla molto. Chi parla troppo non attira molta attenzione. È molto professionale, desidero che vinca la sua prima Champions da allenatore e che resti i prossimi anni"

Importante la chiusura sul futuro. L'assalto del Psg non produce effetto, Ronaldo - re a Madrid - intende proseguire la sua carriera con la camiseta del Real. L'invito a Perez è evidente, rinnovo faraonico per spegnere le sirene europee. Prima, però, c'è la finale, a Milano. L'Atletico e il Cholo, Ronaldo è della partita.  

"Penso di rimanere a Madrid. Il rinnovo? Lo dovete chiedere a Florentino Perez ma sarebbe un gesto intelligente da parte del Real, nei panni del presidente non mi proporreste il rinnovo? Ci sono momenti buoni e momenti cattivi, è la vita. Quattro anni fa non ero felice perché erano successe cose che non mi erano piaciute, ora sono contento e voglio rimanere qui perché non vedo in giro un club migliore del Real. Se mettiamo tutto sulla bilancia, non c'è niente di meglio. Il Paris Saint Germain e tutti gli altri possono scordarsi del sottoscritto"