Maneggiare con cura. L'allarme, al momento, non è di livello massimo, ma la tensione è palpabile. Daniele De Rossi, ieri ai box, attende nuovi esami per capire la portata del problema al tendine d'Achille. Un fastidio non nuovo, tutt'altro. Nelle prossime ore, analisi approfondite per schiarire un orizzonte nebuloso. La partecipazione al prossimo Europeo passa da un rapido recupero, Conte non può far sconti.
I cerotti, in mediana, abbondano. Out Marchisio e Verratti, in bilico Thiago Motta e Montolivo. Il gruppo azzurro barcolla sotto i colpi della malasorte. Resta Jorginho, perno di qualità nella sgambata di questo pomeriggio contro la Primavera della Fiorentina.
De Rossi - ripescato dal Ct per garantire una buona dose di esperienza nel mezzo - rappresenta un unicum nella margherita italiana, perché ha qualità diverse dai compagni di reparto. Un palleggio educato, utile a ri-avviare la manovra, una buona dose di cattiveria, fondamentale per schermare con costrutto la linea di difesa, un'intelligenza che consente di oscillare tra centrocampo e difesa senza perdere in efficacia.
Proprio la duttilità di De Rossi permette ampi movimenti nella scelta della rosa, perché all'occorrenza Conte può usufruire delle prestazioni del romanista subito davanti a Buffon.
Il nodo quindi si presenta particolarmente intricato, perchè il diktat del tecnico, "Non possiamo aspettare nessuno", va a scontrarsi con il peso del giocatore. La speranza è che De Rossi possa rapidamente tornare a disposizione, allentando quel filo di tensione che scorre nell'ambiente azzurro da qualche mese.