Il Real Madrid vince 1-0 il ritorno delle semifinali di Champions League approdando così alla finale di Milano. Per i madrileni gol generato da un tiro-cross di Bale leggermente deviato da Fernando. Arrendevoli in maniera eccessiva, forse, gli inglesi.

Padroni di casa che scendono in campo con un offensivo 4-3-3 in cui spicca la presenza di Jesé al posto dell'infortunato Benzema. A centrocampo poi, per sopperire all'assenza di Casemiro, viene scelto Isco. Solito 4-2-3-1, invece, per gli ospiti, con Pellegrini che lascia in panca Sterling per proporre Tourè dietro Aguero. Gara subito molto tattica, con il City che spesso passa al 4-3-3 grazie all'indietreggiamento del possente centrocampista numero 42 in mezzo a Fernando e Fernandinho. A fara la gara è però il Real, conscio del leggero ma importante vantaggio derivante dal risultato dell'andata e dal fattore casa. In difficolta, dunque, gli inglesi, costretti al primo cambio già al 12' quando un acciaccato Kompany viene sostituito da Mangala. Tre minuti dopo si registra finalmente la prima azione pericolosa di gara, con Cristiano Ronaldo che non trova il suo diciassettesimo gol, mandando di fatto al lato il suo colpo di testa. L'atteggiamento offensivo del Madrid viene alla fine premiato e porta al meritato vantaggio castigliano: ventesimo, difesa inglese rivedibile e tiro-cross imprensidible di Bale, che trova praticamente l'unico buco disponibile da posizione defilatissima. Davvero un colpo da biliardo per il velocissimo gallese, che sfrutta però un posizionamento scellerato della retroguardia avversaria. Bella la coordinazione, ma per la UEFA si tratta comunque, come annunciato a fine primo tempo, di un autogol di Fernando.  La rete addormenta gli undici di Pellegrini, che per tutta la seconda fase di tempo non riescono a creare occasioni concrete e pericolose. Più cinico, invece il Real, sempre più pressante e vicino al 2-0 al 36', se Skomina non annullasse un gol a Ramos sugli sviluppi di un calcio di punizione a causa di un'iniziale posizione di offside dei saltatori in bianco. Dopo lo scossone, nella parte finale di tempo, torna a giocare in maniera ordinata il City, che al 44' potrebbe pareggiare con una potentissima conclusione bassa di Fernandinho che trova la leggerissima deviazione del palo alla destra di Navas. Che paura per il Real, dopo una frazione passata ad attaccare. E' l'ultimo squillo di tempo, conclusosi dopo un solo minuto di recupero. 

La seconda frazione inizia con un Real ancora vivo, pressante e deciso a chiudere il discorso qualificazione. Al 49' grande occasione per Cristiano Ronaldo, che da posizione ottimale non riesce però a coordinarsi, ciabattando in malo modo un bel cross di Carvajal. Un minuto dopo ci prova invece Carvajal, tiro alto. Tambureggianti, gli spagnoli, che al 51' sciupano un'occasione davvero clamorosa, quando Modric a tu per tu con Hart stoppa da vero campione non trovando però il tap-in decisivo e dimostrandosi quindi tutt'altro che bomber di razza. Posizione dubbia per il croato, ma ancora una volta difesa inglese rivedibile. Il City vive dunque momenti davvero oscuri, con Cristiano Ronaldo che al 54' tenta di testa trovando un attento Hart, vero salvatore dei suoi. Le tante occasioni mancate stizzano il forte portoghese, che al 58' vede parata la sua ennesima conclusione, a dimostrazione di una serata veramente storta. Al minuto sessantatre ancora pericolosissimi i blancos, con gli ospiti salvati da un palo che si frappone tra Bale ed il gol. Davvero imperioso lo stacco del gallese, molto sfortunato in questa edizione di coppa continentale. La seconda parte di tempo non cambia dunque spartito, con il City sempre remissivo ma mai in rotta, a differenza di un Real possente ma poco baciato dalla Dea Bendata al momento di concludere in porta. Poche emozioni, comunque, dal 65' in poi, evidente conseguenza di un'ora intensa e molto tattica ambo le parti. L'inclinazione preferita, sia per gli inglesi che per gli spagnoli, è quella del contropiede, che genera però tanta confusione a causa dei tanti interventi difensivi che stoppano tali ripartenze veloci. All'83' finalmente squillo City da punizione, con De Bruyne che tenta di sorprendere Navas da posizione defilata quando, forse, avrebbe dovuto mettere in mezzo. Brividi, comunque, al Bernabeu. Cinque minuti dopo lampo di Aguero, che lascia partire un destro a foglia morta di poco alto. Prima conclusione per il folletto argentino, davvero corpo morto nei minuti precedenti. Non si registrano, comunque, altre emozioni, con il Real che riesce a conquistare una finale tutto sommato meritata. 

Una gara non bellissima, giocata più sulla fisicità che sulla tattica. Il Real Madrid ha giocato meglio, creato di più e segnato quanto basta. Gli spagnoli si dimostrano quindi, ancora una volta, collettivo di coppa nonostante i tanti piccoli incidenti di percorso. Davvero sterile, comunque, l'opposizione del Manchester City, mai realmente pericoloso nel doppio confronto nonostante un collettivo e delle individualità che avrebbero potuto far male. Come due anni fa, sarà dunque ancora derby spagnolo, con le forze in campo forse, oggi, meno distanti fra loro. Migliore in campo per i padroni di casa, Bale. Per gli ospiti in evidenza Hart.