"Mi avete massacrato, ma sono ancora vivo", lo sfogo in conferenza stampa sabato scorso di Pep Guardiola, evidentemente sotto pressione dopo la sconfitta di pochi giorni prima per 1-0 al Vicente Calderòn contro l'Atletico Madrid. Il suo Bayern Monaco è infatti costretto a una difficile rimonta domani all'Allianz Arena e l'atmosfera che si respira intorno al tecnico catalano è di quelle pesanti, un clima reso bollente dal gol di Saùl ed esacerbato dalle due precedenti eliminazioni in semifinale di Champions League, entrambe contro squadre spagnole, entrambe con le gare di ritorno da vincere dopo i k.o. in terra iberica. 

A complicare la situazione per Guardiola ci sono le notizie provenienti dall'infermeria. Oltre ad Arjen Robben, fermo da più di un mese per guai muscolari, dovrebbe essere assente domani anche Franck Ribery, fuori causa per problemi alla schiena. Proprio il reparto degli esterni d'attacco, ritenuto dallo staff tecnico del Bayern fondamentale per sfondare il muro colchonero in quella che Karl-Heinz Rummenigge ha già definito "una battaglia", viene meno nel momento cruciale della stagione. I bavaresi sono a un passo dalla conquista del titolo in Bundesliga, nonostante l'ultimo pari casalingo, ma la vittoria del campionato non basterà all'ambiente nè allo stesso Guardiola, che vorrebbe completare l'opera portando in bacheca la Champions League, prima di salutare tutti e partire per Manchester sponda City. Ha destato molte polemiche la mossa di tenere fuori dall'undici titolare del Calderòn uno dei simboli del Bayern degli ultimi anni, quel Thomas Muller sempre pronto a trovare la zampata giusta nei momenti importanti. Guardiola ha giustificato la sua scelta difendendo la prestazione del suo pupillo Thiago Alcantara, ma è verosimile che cambierà schieramento per il ritorno di domani, quando sulle corsie dovrebbero rivedersi Douglas Costa e Coman, con Muller alle spalle di Lewandowski, isolato e nervoso nella corrida del Calderòn. In difesa dubbi sulla presenza di Javi Martinez, che non ha convinto del tutto a Madrid in coppia con l'austriaco Alaba. Jerome Boateng è tornato a disposizione in questi giorni ma potrebbe non essere pronto per una sfida di questo livello: ecco dunque scaldare i motori Benatia e Kimmich, con Lahm e Bernat terzini. "Si metteranno tutti dietro", l'avvertimento di Arturo Vidal, che evidentemente ha già compreso che la strategia avversaria non cambierà di una virgola rispetto alla gara d'andata.

Non ha problemi tattici nè di scelta dell'undici titolare il Cholo Simeone, che ha recuperato nelle ultime ore sia Ferreira Carrasco che Diego Godìn. Il tecnico colchonero ha fatto per la prima volta in stagione ampio ricorso al turnover nel match di campionato contro il Rayo Vallecano, risolto da Antoine Griezmann con un gol a tre minuti dal suo ingresso in campo. Si sono infatti rivisti giocatori spariti dai radar da tempo, come Jesus Gamez, Matias Kranevitter, Oliver Torres e Luciano Vietto, oltre alle ormai certificate seconde linee, composte dai vari Lucas Hernandez, Thomas e Correa. All'Allianz Arena torneranno invece gli uomini di cui Simeone si fida di più, guidati nuovamente da Godìn al centro della difesa, con Josema Gimenez favorito su Savic, mentre Filipe Luis sarà chiamato a ripetere le ultime prestazioni su un campo difficile come quello dell'Allianz Arena. Saùl, Gabi, Augusto Fernandez e Koke formeranno la linea dei quattro di centrocampo, Griezmann sarà il terminale offensivo, mentre è ancora da sciogliere il nodo relativo alla presenza di Fernando Torres, a cui potrebbe essere preferito il più mobile Ferreira Carrasco. Simeone non dovrà inventare nulla per preparare la partita, impostata su una fase difensiva ferrea e ad elastico, oltre che su qualche ripartenza da imbastire appena se ne presenterà l'occasione, nella speranza di sporcare la gara e innervosire i rivali, sull'orlo di una crisi di nervi per la terza semifinale che li costringe alla rimonta. L'impressione è che Guardiola abbia però ancora qualche carta da giocarsi, non tanto a livello di uomini quanto di modulo e interpretazione della fase offensiva: ecco perchè non stupirebbe una variazione sul tema dell'annunciato 4-2-3-1 (4-3-3 all'andata), per proporre qualcosa di inatteso e sfuggire così alla prevedibilità del canovaccio tecnico della partita.