Con la finale di Milano ad un passo, Manchester City e Real Madrid incrociano i propri sogni nell'arena infuocata dell'Etihad Stadium. Reduci da due cammini pressochè congruenti, Citizens e Balncos sono pronti per il primo round di quello che sembra essere il match degli opposti.
Da una parte, c'è l'assoluta inesperienza di un club giovane come il Manchester City, affacciatosi sulla scena europea da pochi anni, e arrivato per la prima volta nella sua storia in una semifinale di Champions League.
Dall'altra parte invece, c'è la storia, la tradizione e l'orgoglio del Real Madrid. Il club madrileno è l'emblema della competizione: campioni nelle prime cinque edizioni, i Blancos detengono il record di successi, e dopo aver raggiunto l'agoniata Decima, ora vanno a caccia di quella che sarebbe l'Undecima. Inoltre, i Blancos possiedono grande esperienza nel disputare match del genere, dato che quella con il City sarà la sesta apparizione consecutiva in semifinale.
A scendere in campo però, non saranno i trofei, ma undici giocatori per parte, chiamati a scrivere la storia di questa competizione. Tra questi, c'è già chi come Cristiano Ronaldo ha riempito pagine e pagine con le sua gesta. Anche in questa stagione, il 31enne di Madeira ha raggiunto nuovi record, chiudendo la fase a gironi con undici gol all'attivo. Ora, dopo la tripletta al Wolfsuburg, le reti sono 16, con la concreta possibilità di migliorare il redord di 17 stabilito proprio da CR7 due stagioni fa.
Più travagliato è stato il cammino del City di Pellegrini, partito a rilento nel girone della Juve, ma capace di rimontare fino a raggiungere il primo posto finale. Tra ottavi e quarti, si è vista la grande oragnizzazione dei Citizens, ma allo stesso tempo, anche i talenti sono venuti a galla. Tra tutti, Aguero e De Bruyne, decisivi a modo loro e capaci di portare il City su vette ancora inesplorate.
Capitolo a parte è quello legato ai due allenatori. In questo ambito, le analisi fatte in precedenza vengono a cadere dato che nel City, c'è un maestro della panchina come Manuel Pellegrini; e nel Real, c'è un maestro del campo, alla prima esperienza da primo allenatore: Zinedine Zidane. L'ingegniere cileno, è anche un ex della sfida, dato il suo passato da allenatore del Real Madrid. Una sola stagione, quella 2009/2010 ha visto Pellegrini al Bernabeu da allenatore: per lui c'è stato il record di punti in Liga, 96, ma nessun titolo in bacheca. L'ex bandiera dell'Universidad de Chile, ha inoltre un debito in sospeso con le semifinali di Champions. Nell'unica stagione, 2005/06, in cui un suo club si è spinto così in avanti, l'ingegnere ha dovuto masticare amaro, con l'eliminazione all'epoca per mano dell'Arsenal.
Zero esperienza in panchina per Zidane, subentrato in questa stagione a Benitez dopo aver guidato la Castilla e prima ancora aver assistito Ancelotti nella cavalcata della Decima.
Nonostante l'inesperienza, in conferenza stampa Zidane è parso assolutamente tranquillo e sicuro dei propri mezzi. Il Real Madrid è in un grande periodo di forma, e nemmeno gli acciacchi occorsi al suo tridente sembrano preoccupare il francese. Zidane infatti, ha rassicurato tutti, confermando che scenderà in campo l'Onze de Gala, BBC compresa. Tutti disponibili per i Blancos che scenderanno in campo con il classico 4-3-3. Davanti a Keylor Navas, la linea difensiva sarà composta da Carvajal, Ramos, Pepe e Marcelo. Tris di centrocampo con Kroos e Modric che agiranno ai lati di Casemiro. In avanti, se non dovesse farcela Benzema, Lucas Vazquez è favorito su Jesé.
REAL MADRID: (4-3-3): Navas; Carvajal, Ramos, Pepe, Marcelo; Modrić, Casemiro, Kroos; Bale, Benzema, Ronaldo.
Molta fiducia anche nelle parole di Manuel Pellegrini, esaltato dall'idea di poter giocare una semifinale di Champions dieci anni dopo la sua ultima e sin qui unica chance. Per il cileno, l'unica assenza di rilievo riguarda Yaya Touré, in fortissimo dubbio dopo gli allenamenti di ieri e di lunedì. Rientro confermato quello di Vincent Kompany, di nuovo con la fascia da capitano al braccio, pronto per tenere testa ad uno degli attacchi più forti d'europa.
Anche in questo caso, Pellegrini sembra orientato a confermare lo stesso schieramento dei quarti di finale con il 4-2-3-1 come modulo scelto. Davanti ad Hart, linea a quattro con Sagna, Otamendi, Kompany e Clichy. A centrocampo, il duo brasiliano Fernando - Fernandinho avrà l'arduo compito di sorreggere la squadra in fase di proposizione e ripiegamento. In avanti, scalpitano Sterling e Iheanacho, ma Pellegrini sembra voler copiare gli uomini scesi in campo con il PSG. Dunque, dentro Jesus Navas con De Bruyne e Silva. Unica punta Aguero.
MANCHESTER CITY: (4-2-3-1): Hart; Sagna, Otamendi, Kompany, Clichy; Fernando, Fernandinho; Navas, De Bruyne, Silva; Agüero.
Forma eccellente non solo ribadita dai tecnici, ma anche certificata dai numeri. Se il Manchester City è imbattuto da sette partite ufficiali, per il Real Madrid le vittorie sono dieci nelle ultime undici, di cui nove consecutive in Liga. I Blancos sono tornati a segnare moltissimo, anche se, al loro pari, anche il City è tornato a sbloccarsi, in particolar modo con Aguero. Sarà proprio El Kun l'osservato speciale della sfida, lui che nel ritorno con il PSG sbagliò un penalty. L'argentino, trova di fronte a se un'altra macchina da gol come Cristiano Ronaldo in quello che può essere considerato come un derby incrociato. Sì perché Aguero, ex Atletico, trova il Real; mentre CR7 ex United, ritrova il City.
I due si sono incrociati poche volte in carriera, soltanto due in Champions, ma sempre con queste due maglie. Infatti, l'unico scontro diretto della storia tra questi due club, risale alla fase a gironi della Champions League 2012/13. All'epoca sulle panchine di City e Real c'erano Mancini e Mourinho, spettatori di un match incredibile al Bernabue: in quella circostanza il Real rimontò nel finale, portandosi sul 3-2 proprio grazie ad un gol di Ronado. Esito diverso al ritrono dove il penalty di Aguero e il gol di Benzema fissarono il punteggio sull'1-1.
Questo, rimane ad oggi l'unico precedente in Champions League tra due squadre opposte, destinate a toccarsi inevitabilmente nel catino di Etihad. Alla fine ne rimarrà solo una, il primo round sta per cominciare.