A Monaco di Baviera una lezione di qualità. L'Italia schizza dai blocchi, per cinque minuti imbriglia la Germania, pressa e corre, per togliere respiro all'undici di Loew. Il palleggio tedesco è però raffinato, scambi rapidi che eludono l'incedere azzurro. Il piazzato di Kroos apre la scatola, è il primo squillo di una splendida Germania.
Conte conferma la forza dei padroni di casa, sottolinea la difficoltà di affrontare un doppio impegno di primo livello. La prova "estrema" - in termini di sacrificio - con la Spagna presenta il conto, l'Italia non riesce a riproporre la medesima gara. Non mancano impegno e applicazione, ma il divario qualitativo è enorme, specie in mediana, dove pesano le assenze di Verratti e Marchisio.
"Servivano test importanti per fare delle valutazioni: perdere non fa mai piacere ma scontrandoci contro spagnoli e tedeschi abbiamo incontrato i migliori e abbiamo così capito quali sono le distanze che ci dividono dalle nazionali top. Non posso rimproverare nulla ai ragazzi che hanno dato quello che potevano in termini di impegno, volontà e determinazione. Purtroppo non è bastato. C'è un gap da colmare nei confronti di alcune squadre, lo sapevamo".
Il Ct non si sbilancia poi sulla lista per la rassegna continentale. Mancano alcuni tasselli, dubbi da sciogliere da qui al termine della stagione. Importanti risposte devono giungere dalla massima serie, serbatoio da cui attingere per perfezionare l'organico. Battuta anche su Jorginho, in panchina nella notte di Monaco. La sorte a complicare l'ingresso del mediano di Sarri. L'infortunio di Bonucci a ribaltare il piano tattico di Conte.
"Arriviamo fino alla fine del campionato, poi faremo le valutazioni del caso. Chiamerò i migliori. Stasera abbiamo espresso poco ritmo e poca intensità: abbiamo pagato anche un po' lo sforzo della partita con la Spagna. Jorginho rimasto in panchina? L'infortunio di Bonucci mi ha impedito di fare ciò che avevo in mente".