Brutta battuta d'arresto per l'Italia alle porte dell'Europeo, a pochi mesi dalle convocazioni ufficiali. Predominio territoriale abbastanza totale della Germania, che passa col colpo da biliardo di Kroos e raddoppia a fine primo tempo con Mario Gotze. Hector e Ozil su rigore tagliano le gambe agli azzurri, che si consolano solo parzialmente col gol della bandiera di El Shaarawy.
Allianz Arena di Monaco per la seconda delle amichevoli europee di questa sosta per le nazionali: la Germania di Joakim Low ospita l'Italia del dimissionario dichiarato Antonio Conte, il quale ha confessato che non sarà più C.T. dopo Euro 2016, ufficializzando praticamente il suo passsaggio al Chelsea in Inghilterra. Panzer che arrivano a Monaco di Baviera dopo essersi fatti rimontare due gol di vantaggio dall'Inghilterra di Harry Kane e Jamie Vardy, con la beffa di Dier al novantunesimo per mettere il sigillo sul 3-2 finale. Buona prima amichevole invece per gli azzurri: al Friuli di Udine Aritz Aduriz ha pareggiato l'iniziale vantaggio di Lorenzo Insigne per l'1-1 finale contro la Spagna.
Amichevole sì, ma nessuno dei due tecnici si nasconde più di tanto: è 4-2-3-1 per Joakim Low con Gotze falso nueve, Ozil, Muller e Draxler a supporto. Nel mezzo, accanto alla stella Toni Kroos, occasione per Sebastian Rudy dell'Hoffenheim. Linea a quattro con Rudiger sulla destra e l'esperimento Mustafi accanto a Mats Hummels. Hector prende la fascia sinistra, con Ter Stegen tra i pali.
3-4-3 invece scelto da Antonio Conte, che sceglie solo due quarti di retroguardia juventina: Buffon e Bonucci completano il reparto con Acerbi e Darmian, con Florenzi e Giaccherini ad occuparsi delle fasce. Mediana composta da Thiago Motta e Riccardo Montolivo che torna a vestire la maglia azzurra, mentre c'è la conferma per Insigne e Bernardeschi accanto a Simone Zaza.
Al fischio dell'austriaco Dracht inizia il match, con la prima occasione sul contropiede per la Germania: Oezil va via benissimo per vie centrali, eludendo il pressing della mediana azzurra, appoggio su Rudy che chiude il triangolo restituendo il pallone filtrante. Tempesiva l'ottima diagonale di Matteo Darmian che chiude. I padroni di casa prendono fiducia e cominciano a spingere con la solita rete di passaggi sulla trequarti: arriva alla conclusione Draxler che trova però un attento Buffon. Trama tattica piuttosto definita, con la formazione di Low a gestire il palleggio centralmente per poi sfruttare i sanguinosi varchi sulle fasce, anche per colpa della scarsa propensione difensiva di Florenzi e Giaccherini.
E proprio sulle fasce pone le radici il gol dell'uno a zero per i tedeschi: minuto ventitrè, Rudy pennella sulla destra per Thomas Mueller, il quale controlla e d'istinto mette al centro un rasoterra. Sfortunato Bonucci che nel tentativo di allontanare accomoda il pallone per il sopraggiungente Toni Kross; piattone destro perfetto per aggirare il tuffo di Buffon infilando l'angolino basso e facendo gioire gli spalti dell'Allianz. Ma come da tradizione i tedeschi non si placano ed anzi continuano a spingere: le manone di Buffon alzano in corner il tentativo dalla distanza di Mueller, e l'Italia continua a faticare nella costruzione del gioco a metà campo, andando troppo spesso in apprensione sul pressing degli uomini di Low, con Zaza e Insigne quasi sempre anticipati quando cercati da Montolivo contro i due centrali avversari. Proprio il centravanti juventino riesce però a spuntarla tra Rudiger e Hummels alla mezz'ora, appoggiando una sponda perfetta per Insigne: ottima coordinazione, ma destro forse troppo pretenzioso che finisce alto sopra la traversa. Nell'ultima parte del primo tempo gli uomini di Conte riescono ad alzare la pressione, guadagnando metri sul campo, senza tuttavia preoccupare Ter Stegen. Ma, come spesso succede, proprio mentre l'attacco tedesco sembra sopito, arriva l'invenzione che cambia il risultato: Thomas Muller porta palla al limite dell'area e si inventa letteralmente l'assist del match. In mezzo a tre avversari, parte lo scavetto che raggiunge Mario Goetze beffando l'allungo di Darmian e la diagonale difensiva di Florenzi. Il trequartista del Bayern è bravissimo ad inzuccare trafiggendo Buffon nell'ultimo minuto prima dell'intervallo: al rientro negli spogliatoi è 2-0.
Piglio diverso degli azzurri al ritorno sul terreno di gioco: spazi gestiti meglio sia in attacco che in difesa per la truppa di Conte, che riesce anche a spingersi avanti cercando il gol con meno timore. Al dodicesimo ottima percussione di Bernardeschi, che si accentra e punta Hummels che lo stende: giallo per il gigante del Dortmund. Sugli sviluppi del piazzato arrivano due conclusioni dalla distanza, con Zaza ribattuto e Giaccherini a calciare alto sopra la traversa. Anche questa volta, nel momento in cui sembra rialzarsi, l'Italia vede le sue gambe tagliate dalla ripartenza avversaria: la percussione mancina di Draxler lascia morti e feriti (nel vero senso della parola, con Bonucci che scivola tentando di chiudere ed è costretto ad uscire in barella) e termina in area di rigore, con l'intelligentissimo passaggio a rimorchio che pesca Hector. Con Buffon fuori dai pali, l'esterno del Mainz deve solo appoggiare il destro in porta per fare 3-0 ed affossare tutte le speranze italiane con un facile rigore in movimento. Morale a terra, ma azzurri che comunque provano a segnare il tabellino. Simone Zaza si inserisce benissimo dietro la linea difensiva sul lancio di Giaccherini e gira col sinistro, trovando solo Ter Stegen. All'ora di gioco inizia la girandola dei cambi, ma continua a piovere sul bagnato per gli azzurri: il neo-entrato De Silvestri si perde Rudy sul filo del fuorigioco, e Buffon lo stende in uscita. Graziato da Dracht che gli evita il cartellino rosso, il portierone della Juventus non può nulla sul rigore mancino di Mesut Oezil che si infila sotto la traversa e fa 4-0.
A sette dalla fine, però, arriva un piccolo sorriso per Conte: asse dei subentrati Okaka-El Shaarawy, con la punta dell'Anderlecht ad imbeccare il romanista al limite: destro in girata sporcato da Rudiger che diventa imprendibile per Ter Stegen: palla all'angolino e 4-1.
Nel finale cresce l'italia: El Shaarawy imbuca per Okaka che tutto solo prova a chiudere incrociando col destro, attento Ter Stegen sul suo palo. Il resto è tutta accademia tedesca, con i due di recupero a mettere il punto sul dominio di gioco e risultato dei Panzer. Non esattamente un colpo al rialzo per il morale della squadra di Conte, che esce dall'Allianz Arena con molti più dubbi che certezze.